Due notizie si sono intrecciate negli ultimi giorni portando ad una terza notizia che nasce per logica deduzione. Primo, Hagakure si guadagna un incarico presso la Camera dei Deputati; secondo, Hagakure è stata acquisita da Dnsee unendo i propri destini a parte della galassia Banzai; il sillogismo, a meno di limiti particolari, è quello per cui Banzai e Hagakure ereditano l’incarico che la stessa Hagakure porta nel nuovo gruppo. Ma occorre far chiarezza per ognuno dei tre passaggi, a cominciare dal primo.
Hagakure per la Camera dei Deputati
Nei giorni scorsi ha destato più di un sospetto l’incarico affidato da Laura Boldrini alla Hagakure di Marco Massarotto. Secondo alcune testate particolarmente critiche nei confronti dell’operazione, infatti, il Presidente della Camera avrebbe sfogato la propria ira nei confronti degli attacchi sopraggiunti dai social network scaricando su una azienda esterna l’incarico di “poliziotto del Web”. Secondo quanto tralepato, insomma, la Hagakure avrebbe dovuto moderare i contenuti diffusi su vari social media, cercando di porre a tacere immagini e attacchi scomodi nei confronti dei deputati.
«Monitorare e aggiornare» i social network della Camera dei Deputati: questo il compito, per un contratto tra il 1 febbraio e il 31 agosto 2014 del valore di 49 mila euro complessivi. Due le obiezioni portate avanti: in primis l’attribuzione dell’incarico al di fuori di un bando ufficiale, cosa spiegata però con l’esigua somma in ballo e pertanto al di fuori di qualsiasi convenienza dell’istituzione di un bando ad hoc (i cui costi strutturali sarebbero stati sproporzionati rispetto alla spesa reale complessiva); in secondo luogo l’incarico di «gestione e segnalazione/blocco degli account che attuano comportamenti online non conformi alla social media policy istituzionale», nonché di «moderazione/cancellazione di commenti non conformi alla social media policy istituzionale» al fianco di compiti di formazione e consulenza non meglio precisati.
Se la confusione ha lasciato spazio ai critici per portare argomenti ai propri sospetti, è nelle parole di Marco Massarotto (fondatore Hagakure) che si può leggere un taglio di maggior chiarezza: «Nessuna censura […]. Ci è stata chiesta un’offerta, per una cifra MOLTO più bassa, per della *formazione* per i profili Social Media della Camera dei Deputati (e non della Boldrini) per una normale attività di moderazione che prevede la moderazione solo dei commenti che violano una normale Social Media policy che hanno tutte le istituzioni e che la Camera pubblicherà una volta che partirà».
Dnsee acquisisce Banzai
La notizia è delle ultime ore: «DNsee, agenzia di marketing e comunicazione digitale pluripremiata a livello internazionale e Hagakure, l’agenzia di social media e digital PR leader in Italia, si uniscono, proponendosi al mercato come partner unico per lo sviluppo di tutti i processi di “business transformation” imposti dall’evoluzione di digital e mobile». Continua la comunicazione ufficiale diramata: «La nuova realtà, che può contare su un team di oltre 220 tra le migliori eccellenze e professionalità della comunicazione digitale italiana, è organizzata in 3 sedi principali tra Roma, Milano e Modena, ed è attiva anche all’estero attraverso un capillare network internazionale capace di offrire tutti i più moderni servizi di Interactive Marketing, Web Design, Comunicazione Digitale, Social Media Marketing e Digital PR, a primari clienti nazionali ed internazionali».
Dnsee è controllata dalla Interactive Thinking Srl, della quale fanno parte i fondatori Andrea Denaro e Diego Chiaravelli, i nuovi entrati Marco Massarotto e Chiara Bassani, oltre a Banzai.
Dnsee conclude così un virtuoso ciclo di fusioni, iniziato oltre un anno fa con l’incorporazione di Banzai Consulting, finalizzato a creare mediante una progressiva aggregazione di leader di segmento, un unico operatore di eccellenza per rispondere alle esigenze più attuali del mercato. L’obiettivo dei prossimi anni sarà di consolidare la leadership in Italia e crescere nei principali e più promettenti mercati internazionali, anche attraverso partnership e operazioni straordinarie
Dnsee alla Camera dei Deputati
La sensazione finale è quella per cui la Camera dei Deputati abbia affidato la gestione dei propri rapporti con i social media a un servizio di alta professionalità in grado di fare da intermediario tra il Palazzo e il Web. La scelta di Laura Boldrini potrebbe essere un salvagente necessario, soprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti e di sgangherati disegni di legge (anticipati da deludenti iniziative firmate dalla stessa Boldrini) in divenire.
La professionalizzazione del rapporto tra politica e Web potrebbe ammorbidire i toni, migliorare il dialogo e probabilmente ridurre anche gli incidenti di percorso. Alla luce della spesa e del periodo limitato, trattasi di una iniziativa che non può che sortire effetti positivi: maggior chiarezza sui termini e sulle policy adottate sgombreranno probabilmente il campo da ogni dubbio, mettendo così in campo quella trasparenza d’azione che i più critici nei confronti dell’operazione-Hagakure hanno riversato sulla Boldrini nei giorni scorsi.