La scorsa settimana Seagate ha annunciato che entro la fine dell’anno presenterà un disco rigido da 3,5 pollici con capacità di 3 TB e 7200 rpm, della serie Constellation ES, con interfaccia SAS 6 Gbps.
Per raggiungere questo obiettivo sarà però necessaria la collaborazione di diversi produttori, in quanto la quasi totalità dell’hardware/software attuale non supporta capacità maggiori di 2,1 TB.
Il problema più semplice da risolvere riguarda il sistema operativo. Windows Vista/7/Server 2008 a 64 bit, Mac OS X e Linux supportano i 3 TB, mentre Windows XP riconosce solo 990 MB. Trattandosi di un sistema operativo ormai obsoleto, la questione praticamente non si pone.
Lo stesso discorso vale per i software RAID, che dovranno essere modificati per gestire array maggiori di 2,1 TB. Per quanto riguarda la formattazione e l’indirizzamento logico da parte del sistema operativo, occorrerà utilizzare blocchi da 4 KB e incrementare la lunghezza degli indirizzi LBA passando al Long LBA (Logical Block Address).
Ma il problema che potrebbe ritardare l’ingresso sul mercato dei dischi di Seagate riguarda le schede madri. Per utilizzare un hard disk da 3 TB come boot disk, occorrono sostituire i normali BIOS con lo standard UEFI (Universal Extensible Firmware Interface) e nuove partizioni GPT invece delle partizioni MBR.
Allo stato attuale sono pochi i modelli di motherboard che soddisfano queste specifiche.