Qualche tempo fa uno studente, John Tenenbaum, ha scaricato alcune canzoni tramite KaZaA e per questo motivo deve sottoporsi ad un processo, dopo la denuncia da parte di RIIA. Il professore Charles Nesson, docente in legge presso l’Università di Harvard, ha deciso di supportare la causa di Tenenbaum attraverso una curiosa richiesta fatta alla corte: rendere accessibile il dibattimento su Internet in live streaming.
Secondo Nesson, RIIA si arroga il diritto di operare come una forza di polizia privata facendo uso di strategie fortemente anticostituzionali. Tenenbaum è stato accusato di aver effettuato questi download non tramite la connessione Internet del college, ma con il computer di casa, unicamente utilizzato dai propri genitori. Tuttavia il ragazzo si è visto negare la richiesta di poter aver accesso all’immagine copia del disco fisso del PC.
Basandosi sull’evidenza di questi comportamenti scorretti da parte della RIIA, Nesson si dichiara convinto che l’intero processo debba essere reso pubblico su Internet, in modo che siano pubblicamente evidenti gli accanimenti deplorevoli da parte di queste associazioni di protezione del copyright.
Alla prima udienza Nesson e i propri studenti hanno effettuato forti pressioni sulla corte per ottenere il via libera al webcast del dibattimento. Il giudice ha negato momentaneamente la richiesta per verificare che vi siano le condizioni legali per procedere alla messa in streaming e, allo stesso tempo, ha imposto a RIIA di elaborare una propria posizione a riguardo.
In un recente scambio di mail tra il professor Nesson e il presidente della RIIA Cary Sherman, l’esperto di legge ha dichiarato:
Accettate di ammettere Internet nella corte, e unitevi con me nel rendere questo processo il miglior esempio di dibattimento civile secondo le regole della procedura federale.
La proposta ha già ottenuto alcuni importanti risultati: RIIA ha deciso di cambiare approccio e di abbandonare la strategia della denuncia facile sebbene porterà a termine tutti i processi già in corso.
Fra pochi giorni la corte si pronuncerà riguardo la richiesta di Nesson, nel frattempo tutti gli sviluppi possono essere seguiti grazie all’apposita pagina Facebook creata dal docente e dal proprio team di studenti.