La corsa alle funzioni biometriche dei device del futuro potrebbe costituire una minaccia per l’utente, almeno in termini di privacy. È mossa da questa preoccupazione l’ultima attività della Federal Trade Commission, che sta richiedendo ad Apple maggiori rassicurazioni sul framework HealthKit di iOS 8. Come verranno conservati i dati degli utenti e, non ultimo, a quale scopo torneranno utili?
Non si tratta ovviamente di una minaccia nei confronti del colosso di Cupertino, bensì di un semplice accertamento prima della vendita di prodotti attesi come Apple Watch, affinché la massima garanzia venga accordata all’utente. E non è nemmeno da escludersi che, oltre alla Mela, la FTC si stia informando su altre società.
In particolare, l’agenzia statunitense vuole essere certa che i dati biometrici di un individuo non vengano ceduti o venduti a soggetti terzi, ad esempio allo scopo di elaborare annunci pubblicitari personalizzati. Una questione che dovrebbe comunque esentare Apple: la società, come spiegato qualche settimana fa nella sua esaustiva policy sulla privacy, già ora non cede a terzi dati sensibili sui suoi consumatori. L’eccesso di cautela della FTC è però del tutto legittimo: considerata la natura delle informazioni, comprensive dello stato di salute del soggetto e di eventuali patologie in corso, le garanzie non sono mai troppe.
Apple ha comunque già dimostrato di aver posto la riservatezza dell’utente al centro del funzionamento di HealthKit e delle sue API. Come da licenza, gli sviluppatori non possono vendere le informazioni sull’utente, a cui avranno per altro un accesso limitato e unicamente legato alla fornitura di servizi per la salute o per il fitness. Non ultimo, così come indiscrezioni emerse già da più di un anno, la Mela avrebbe lavorato in tandem con la Food and Drug Administration, affinché i prodotti biometrici rispettassero i più alti standard di legge. Non resta che attendere, di conseguenza, il termine di questi consulti informali tra l’agenzia a stelle e strisce e il gruppo californiano.