Hector, primi passi dell'insetto stecco robot

Otto gruppi di ricerca della Bielefeld University hanno realizzato un robot a sei zampe simile all'insetto stecco. Hector può muoversi in maniera autonoma.
Hector, primi passi dell'insetto stecco robot
Otto gruppi di ricerca della Bielefeld University hanno realizzato un robot a sei zampe simile all'insetto stecco. Hector può muoversi in maniera autonoma.

I ricercatori della Bielefeld University in Germania hanno progettato un insetto robot gigante, in grado di superare gli ostacoli e qualsiasi tipo di terreno. Hector, questo è il suo nome, è nato ufficialmente oltre tre anni fa, ma solo ora può camminare autonomamente, muovendo le sue sei zampe in maniera indipendente l’una dall’altra. Per ottenere questo risultato è stato creato un modello digitale ispirato ai fasmidi, comunemente noti come insetti stecco, utilizzando le tecniche della motion capture.

Hector è quindi un robot creato con tecnologie ispirate alla natura. Come si può vedere nel video, gli esperti di robotica del gruppo di ricerca in biomeccatronica dell’università tedesca hanno ricoperto un vero insetto stecco con piccoli “marker” per catturare i suoi movimenti, una tecnica usata frequentemente nell’industria cinematografica. Il robot ha un esoscheletro in fibra di carbonio e sei zampe che possono muoversi in modo indipendente, grazie alla presenza di 18 articolazioni elastiche (tre per ogni zampa) che gli permettono di adattarsi a qualsiasi superficie. I dati registrati dai sensori gli consentono di camminare autonomamente.

Tuttavia, l’elasticità non è la sola caratteristica che permette all’insetto robot di muoversi all’interno di un ambiente contenente ostacoli. I ricercatori hanno infatti progettato un sistema di controllo decentralizzato, denominato Walknet, che coordina i movimenti delle sei zampe. Ciò garantisce la stabilità di Hector, evitando ad esempio di sollevare in aria troppe zampe che potrebbero farlo cadere.

Al progetto lavorano otto diversi gruppi di ricerca, composti da esperti in informatica, ingegneria, biologia e fisica. Attualmente, il robot non ha occhi, quindi non può uscire dal laboratorio. Il prossimo passo sarà dunque aggiungere due videocamere e due antenne tattili che svolgeranno le stesse funzioni degli occhi e delle antenne dell’insetto stecco reale.

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