Si avvicina lo smartphone alla porta e la serratura scatta: sebbene questa scena sia già ampiamente contemplata nell’immaginario collettivo, al momento non è ancora possibile concretizzarla su ampia scala per una serie di problematiche tecniche e di sicurezza. Ma quella che fino a 10 anni fa poteva sembrare una chimera, sarà cosa reale in tempi ormai estremamente brevi.
Entro la fine del 2016 lo smartphone in grado di sbloccare la porta dovrebbe essere cosa reale in 4200 hotel della catena Hilton. Il meccanismo andrebbe così a sostituire quello (tanto noto quanto obsoleto) della carta magnetica da infilare nell’apposita fessura in attesa che la lucina rossa diventi verde per autorizzare l’entrata. Per la catena Hilton trattasi di un investimenti da alcune decine di milioni di dollari, dunque una scelta precisa che il gruppo vede come decisivo per le scelte degli utenti.
Una serratura sbloccata da smartphone può infatti consentire un check-in più semplice, potenzialmente effettuato completamente in remoto, nel quale il passaggio al desk diventa un orpello evitabile. L’investimento, insomma, non solo può segnare la differenza rispetto alla concorrenza, ma può anche generare un vero e proprio rapporto di nuova matrice tra l’hotel e il cliente, con maggiori libertà per quest’ultimo e minori carichi di lavoro per la catena.
Entro la fine del 2016 le prime porte potranno essere aperte (sebbene al momento non sia ancora dichiarata la tecnologia, se NFC o altro) e inizierà un nuovo modello di ospitalità. L’offerta turistica non può più prescindere da questo tipo di innovazione, poiché le esigenze dei clienti sono mutate nel tempo e, laddove il Wifi è ormai dato per assodato in offerte di un livello minimo accettabile, anche una porta ad apertura automatica con smartphone potrebbe presto diventare semplice routine per i viaggiatori di tutto il mondo.