Anche se i componenti hardware diventano sempre più “green”, il punto debole dei dispositivi mobile rimane la batteria. Aumentare l’autonomia senza aumentare la dimensione è ormai una sfida per tutti gli esperti mondiali, dai chimici agli ingegneri. Invece di aspettare l’arrivo della tecnologia miracolosa, Hitachi Maxell ha modificato una normale batteria ricaricabile agli ioni di litio per incrementare la sua capacità.
Uno dei materiali che potrebbe essere utilizzato per realizzare le batterie da inserire nei futuri smartphone è il silicio. Ma il silicio ha il difetto di aumentare e diminuire il suo volume durante le fasi di carica e scarica. A lungo termine, ciò provoca danni irreversibili alla batteria. Hitachi Maxell ha trovato però una soluzione che limita questo fenomeno: l’elettrodo negativo è stato realizzato con un materiale composto (SiO-C), ottenuto ricoprendo la superficie del silicio con carbonio. Alla tecnologia è stato attribuito il nome “ULSiON“.
Grazie a questo nuovo materiale, l’azienda giapponese ha creato una batteria ricaricabile spessa solo 13 millimetri e con una densità di energia doppia rispetto alle attuali batterie agli ioni di litio della stessa dimensione. La tensione di cut-off, ovvero il valore in corrispondenza del quale si considerata scarica la batteria è inferiore ai 2 Volt, quindi l’uso dell’elettrodo negativo a base di silicio permette di aumentare la capacità.
La tecnologia ULSiON verrà impiegata nelle batterie ultrasottili dei dispositivi indossabili. I futuri smartwatch non dovranno essere caricati ogni giorno.