Quando un politico promette qualcosa, nell’aria ci sono due cose: odore di fregatura e profumo di elezioni. Quando le elezioni sono già passate ed il politico è già arrivato dove ambiva di arrivare, però, le parole assumono un significato differente. E mentre al di qua delle Alpi la promessa continua ad essere da anni quella del “più lavoro e meno tasse”, oltre le Alpi il paradigma sembra essere stato affinato per andare oltre: più banda larga per tutti. Ma proprio per tutti.
L’annuncio è firmato da François Hollande: una promessa, una cifra ed una scadenza. Entro 10 anni, promette l’inquilino dell’Eliseo, la Francia investirà 20 miliardi di euro per portare la banda larga in ogni casa. 7 miliardi serviranno per coprire le aree ad alta densità di popolazione, il resto servirà per evitare l’insorgere di un nuovo digital divide tra chi è sotto copertura e chi è invece tagliato fuori. Un investimento che ha un valore sia in quanto fine che in quanto mezzo: in quanto fine, consentirà di ottenere tutti i vantaggi che una adeguata copertura può offrire ai cittadini; in quanto mezzo, permetterà di creare almeno 10 mila posti di lavoro generando così un vantaggio anche dall’indotto.
Hollande dimostra così di voler portare a segno le promesse effettuate in campagna elettorale: «la banda larga aumenterà la competitività delle aziende francesi e la qualità dei servizi pubblici. Porterà maggior fluidità e maggior semplicità nelle comunicazioni tra aziende, clienti e settore pubblico».
L’esecutivo sembra insomma avere le idee estremamente chiare in merito: con 200 milioni di euro annui, il paese conta di portare in ogni casa (e la tecnologia FTTH sarà con ogni probabilità quella maggiormente perseguita) una banda larga quantificabile in 50Mbps in download e 5Mbps in upload. Questo l’obiettivo minimo. Il denaro per gli investimenti sarà in parte ricavato da fondi pre-esistenti ed in parte da una nuova tassazione che dovrebbe andare a gravare proprio sui contratti di telecomunicazioni.
L’Italia, che si sta per accingere alle urne, non può che guardare a cosa si sta per fare in Francia e tentare di capire quale struttura di Governo sia in grado di portare avanti un obiettivo simile, proiettando la speranza di annullare il digital divide al prossimo decennio nel tentativo di rilanciare anche per il nostro paese una speranza in banda larga.