Finalmente sono arrivati anche in Asia gli ETF su Bitcoin, con la piacevole sorpresa di essersi “trascinati” dietro anche quelli su Ethereum, cosa che nel mercato americano non è ancora successo.
Questa notizia è importante? Decisamente sì, per due ragioni principali che, a loro volta, aprono la porta a molteplici scenari futuri che vedremo qui di seguito.
Andando con ordine, la prima e più ovvia ragione dell’entusiasmo che porta questa notizia, è il fatto che si sta allargando il mercato degli ETF crypto.
Ovviamente nessuno si aspetta che domani arrivi un ETF su Solana o su una meme coin, ma il riconoscimento di Ethereum oltre che quello di Bitcoin, è l’ennesima affermazione di fiducia degli enti regolatori e del mercato verso questi asset.
Il mondo e gli investitori vogliono questi ETF, ci sono aziende che non vedono l’ora di metterli sul mercato e, tutti noi amanti delle crypto, speriamo che il processo si sviluppi rapidamente e senza intoppi.
Manca solo l’approvazione dagli enti regolatori, i quali stanno muovendo timidi passi, con notizie come questa che sono davvero ottime per il settore.
Il mondo funziona anche in questo modo, ovvero la buona vecchia regola del “faccio quello che fanno gli altri” e, in questo caso, maggiori nazioni o enti regolatori che approvano gli ETF potranno portare molti altri al medesimo risultato o, per lo meno, a considerare la cosa.
Cosa significa per Ethereum
Quanto è importante per Ethereum questa notizia? Moltissimo, in quanto è il primo ETF su questa crypto in assoluto, cosa che segna giocoforza una nuova era per la blockchain e il suo ecosistema.
In un periodo storico dove gli Stati Uniti stanno pensando se approvare o meno l’ETF su Ethereum, con voci che dicono ci siano forti resistenze, l’approvazione del medesimo su un alto mercato è sicuramente un passo importante.
Questo magari non tanto nel prezzo di Ethereum stessa, in quanto ha risentito poco e nulla della cosa specialmente in questa fase laterale del mercato, quanto più nell’atto simbolico.
Certamente, dopo questo evento, ci sarà una pressione ancora maggiore per l’approvazione di questo ETF nel mercato americano, il quale sappiamo essere di gran lunga il più importante e liquido.
Non cambierà le sorti assolute della diatriba tra la SEC e le aziende del settore crypto, ma un minimo sposterà gli equilibri, non vi è dubbio su questo.
Cosa significa per il prezzo di mercato
Quindi dobbiamo aspettarci una bull run da record nei prossimi 2/3 giorni? Assolutamente no, anche perché Hong Kong, sebbene importantissimo, non è un mercato liquido come quello degli Stati Uniti o quello europeo.
Se l’ETF negli USA non ha fatto schizzare il prezzo di Bitcoin a 300.000 dollari da quando è stato approvato a oggi, difficilmente lo farà un mercato minore.
Inoltre, è bene sottolineare che l’approvazione di questi ETF fosse nell’aria da tempo e non fa davvero notizia nell’immediato, se non appunto per il valore simbolico della cosa.
Allo stato attuale, il mercato rimane laterale su Bitcoin e alcune crypto principali, ribassista sulle altre.
Questo stallo potrà presto rompersi in una direzione o nell’altra ma ci vorrà più di una notizia nell’aria da tempo per dare una vera scossa alla situazione.
Fosse stato approvato l’ETF su Ethereum negli Stati Uniti allora saremmo probabilmente qui a parlare di tutt’altro scenario ma, almeno allo stato attuale delle cose, ci sembra lontano il momento dove potremo scrivere un titolo che annuncia il lancio di questo ETF. Anche se, ovviamente, speriamo di sbagliarci.