Pochi giorni or sono, in occasione della presentazione delle cifre dell’ultima trimestrale di cassa, Carol Bartz aveva espresso un certo entusiasmo per l’andamento dei conti di Yahoo preannunciando l’inizio di un nuovo periodo nel quale il gruppo avrebbe avviato una serie di acquisizioni per rafforzarne le attività, la posizione ed il brand. A pochi giorni di distanza, però, Yahoo è alla ribalta non tanto per una acquisizione, quanto più per una cessione: quella di HotJobs, il canale del gruppo dedicato agli annunci di lavoro.
HotJobs era sulla lista dei partenti ormai da mesi. Carol Bartz aveva infatti focalizzato la propria ristrutturazione su di un taglio progressivo dei rami secchi per permettere alle risorse interne di concentrarsi sul core business aziendale (anche quest’ultimo, peraltro, in progressiva ridefinizione dopo la firma del patto con Microsoft per la ricerca online). Un compratore si è finalmente fatto avanti, trovando un accordo con Yahoo sulla base di 225 milioni di dollari (il gruppo di Sunnyvale ne aveva spesi a suo tempo oltre 430 per far proprio il gruppo ora ceduto con sostanziale svalutazione): Hotjobs è passato così nelle ultime ore sotto la proprietà del gruppo Monster.
La transazione avviene sulla base di un pagamento cash ed è farcita da un accordo triennale che porterà Monster a gestire il canale nordamericano di Yahoo dedicato agli annunci di lavoro. Monster, da parte sua, è pronta ad integrare gli annunci ed il brand HotJobs (oltre 12 milioni di visite mensili) promettendo vantaggi anche e soprattutto per gli utenti in cerca di lavoro: l’aumentata esposizione degli annunci da una parte e le ottimizzate performance della ricerca semantica 6Sense dall’altra rappresentano infatti i due punti di forza che Monster mette in vetrina per attirare su di sé le attenzioni di quanti stanno cercando nuove opportunità professionali.
Il percorso di snellimento di Yahoo non è probabilmente terminato: i tagli al personale hanno portato vantaggi considerevoli a livello di bilancio, il benservito ad alcune sezioni del portale ha compattato le fila, ma ancora permangono sezioni candidate all’epurazione. Tra gli ultimi movimenti firmati da Carol Bartz occorre annoverare l’outsourcing della sezione Shopping in collaborazione con PriceGrabber e la cessione di Zimbra a VMware. Le promesse sono però nell’ottica di una mano al portafoglio ed un indice puntato su nuove start-up da fagocitare. Il rilancio, in attesa che il patto in salsa Bing possa accendere ufficialmente i motori, deve giocoforza passare per questo cambio di marcia.