Microsoft si è schierata apertamente contro il fenomeno del Pump-and-Dump: una denuncia mette formalmente il gruppo di Redmond dalla parte dell’accusa nel caso che vede gli spammer nel mirino per aver messo la propria opera al servizio delle truffe finanziarie. Microsoft non conosce esattamente chi sta dietro le truffe identificate, dunque la denuncia è stata ufficializzata contro anonimi ‘John Doe’.
Il Pump&Dump è una tecnica divenuta nota soprattutto a causa dei gravi danni che è in grado di apportare, danni che si riflettono in forte e veloce lucro per i truffatori impegnati. Il trucco consiste nell’inviare una ingente quantità di messaggi spam per promuovere falsi rumor relativi ad aziende quotate in borsa. Lo spam ha l’effetto di incoraggiare incauti investitori all’acquisto dei titoli promossi, il che ne spinge immediatamente verso l’alto la quotazione. I truffatori acquistano i titoli prima dell’invio e vendono appena i risultati dello spam iniziano a farsi ingenti. Così facendo gli spammer riescomo ad ottenere, secondo quanto valutato da alcuni esperti per Pc World, fino al 5% di rendita in un singolo giorno.
I titoli scelti sono sempre di piccole aziende per cui piccoli movimenti nella domanda delle azioni è in grado di determinare importanti cambi nel valore del titolo. La forte rendita possibile, oltre a richiamare le attenzioni anche delle indagini della SEC, ha attirato così i migliori spammer sulla piazza concentrando sull’ambito le migliori tecniche attualmente a disposizione per portare a segno le iniziative truffaldine intraprese.
Microsoft ha lanciato la propria accusa forte del materiale scoperto e filtrato sulle caselle di posta Hotmail. Il gruppo avrebbe registrato una forte e crescente quantità di messaggi identificabili sotto l’alveo del Pump&Dump ed avrebbe deciso così di intraprendere una formale iniziativa legale per osteggiare quantomeno la facilità con cui gli spammer stanno agendo (tentando così di tutelare l’utenza Hotmail dalle maligne ambizioni dei truffatori).