Arriva da CNET un aneddoto che, fortunatamente, sembra rimanere confinato ad un caso isolato, privo dunque di conseguenze particolari al di fuori della sola vittima, tale Alexandria Felton. Dopo essere entrata nel proprio spazio riservato di Hotmail, ecco la sorpresa: ogni file è andato perduto.
Il caso richiama alla memoria quanto successo nell’epoca del crollo delle dot-com, quando molti servizi chiusero i battenti lasciando al proprio destino i file archiviati dagli utenti. Da Microsoft arriva semplicemente un «stiamo indagando». Ancora non si sa come i file possano essere andati perduti, e le uniche certezze sono al momento due: innanzitutto che la sfortuna ha colpito in modo isolato la Felton, ed inoltre che i suoi dati sono irrimediabilmente persi.
Quanto successo a Hotmail (e quanto potrebbe succedere proiettando sulle dimensioni dell’archivio GMail tale rischio) suggerisce una nuova riflessione in tema di archivi. Secondo gli esperti del settore il rischio di perdita di materiale è insito nella struttura stessa di servizi di storage di questo tipo, ed il tutto può essere limitato solo tramite backup non garantiti comunque dai servizi gratuiti. Secondo i responsabili del servizio iBackup le richieste di storage sono in forte aumento, e grazie a particolari offerte è possibile archiviare i propri file mediante il pagamento di abbonamenti mensili (4Gb a circa 15 dollari).
Anche iBackup, servizio a pagamento predisposto prettamente ad archiviare, non garantisce però i file al 100%: «non lo può garantire nessuno. E’ nella natura di Internet: è veramente difficile offrire il 100% di garanzia». A tal fine vengono pertanto consigliati archivi personali tramite una sincronizzazione dei file ed un doppio backup: uno in casa, uno in remoto.