Il servizio Hotmail risulta essere stato ripristinato in Cina dopo due settimane di stop dovute a non meglio precisati motivi. Il silenzio delle autorità cinesi (accusate di aver portato avanti una azione di censura o di ostruzionismo a favore di rivali del gruppo) ed il parallelo tacito assenso da parte di Microsoft hanno lasciato ipotizzare come dietro il blackout ci fosse qualcosa di poco inerente al semplice tecnicismo della «difficoltà di accesso alle reti cinesi».
Infoword fa notare come lo sblocco della nota casella di posta è giunto a pochi giorni dalla visita in Cina di Steve Ballmer, attualmente a Pechino per una serie di incontri. Lo stesso Ballmer non ha rilasciato dichiarazioni specifiche sul caso ma si è limitato a rivelare come Microsoft abbia intenzione di affidarsi a nuovi partner cinesi per favorire la penetrazione delle proprie attività nel promettente mercato orientale. La promessa che ha fatto sbloccare la casella di posta potrebbe insomma essere stata quella dei 300 milioni di dollari da investire oltre la muraglia entro i prossimi 3 anni: a tanto ammonta l’impegno Microsoft per imporre il proprio marchio nel nuovo mercato.