House Of Cards e la competizione tra produzione professionale e amatoriale di video

House Of Cards e la competizione tra produzione professionale e amatoriale di video

Un’altra di queste notizie e questo blog cambia nome in Radiohead-Blog. E’ però impossibile negare che per portata, momento storico e interesse le ultime azioni del gruppo di Tom Yorke siano degne di interesse.

Come già Bjork fece con il video di Innocence i Radiohead decidono di distribuire in maniera totalmente libera il video di House Of Cards (dall’album In Rainbows, quello distribuito online ad un prezzo che ognuno può scegliere), solo che stavolta essendo il video frutto della visualizzazione di alcuni dati (grafici) la band ha potuto dare al pubblico non solo un set di immagini ma proprio i dati grezzi affinchè ognuno facesse del proprio meglio con tutto il materiale che lo stesso James Frost (il regista) aveva avuto a disposizione.
Il codice in questione è totalmente aperto e disponibile online e su Google Code esiste anche una versione personalizzabile delle immagini con le quali ognuno può giocherellare.
Il risultati (se vi va) li potete postare anche nell’apposito gruppo di YouTube.

Il video è stato fatto con un sistema di scansione denominato Geometric Informatics, che cattura immagini in tre dimensioni a distanza ravvicinata attraverso un fascio di luce, e uno chiamato Velodyne Lidar che utilizza diversi laser (in questo caso 64) a rotazione (900 al minuto) per catturare le immagini e le dimensioni di un grande ambiente.

La cosa interessante davvero ad ogni modo è come l’apparato di produzione principale (in questo caso incarnato dal regista) si metta in diretta competizione con qualsiasi altro apparato di produzione (il pubblico).

Dando alla gente i medesimi dati di partenza si apre un confronto impossibile altrimenti, tutto basato sulla creatività, la visione delle cose e il talento. A bloccare simili esperimenti in molti casi infatti non è tanto il diritto d’autore quanto il concetto di rimettere in discussione il proprio status e il proprio ruolo. E se è vero che gran parte del motivo per cui si ottiene un lavoro non è tanto la bravura quanto la serietà e l’affidabilità nel portarlo a termine, è anche vero che la possiblità di essere superati nell’esito finale da un qualsiasi anonimo è una minaccia non indifferente allo status della produzione “professionale”.

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