«HP e Palm annunciano oggi di aver raggiunto un accordo definitivo per il quale HP comprerà Palm […] al prezzo di 5.70 dollari per azione, per un totale di 1.2 miliardi di dollari. L’operazione è stata approvata dai board of director di HP e Palm». Improvvisamente, quindi, l’attesa svolta con un nome (però) inatteso: Palm è stata venduta. E l’acquirente è un nome altisonante, destinato a ruoli da protagonista al cospetto di investimenti tanto importanti,ma non quello che in molti si attendevano: Hewlett Packard guarda ora al mobile e con questo impegno cerca con tutta evidenza un ruolo di primo piano nel settore.
Acquisendo Palm, HP riesce ad assicurarsi un gruppo di grande prestigio per tutti gli asset che vanno a comporre un brand che esce da mesi di grave crisi. Per questo motivo il premio del 23% sul valore delle azioni (tanto è stato riconosciuto a Palm per convincere gli investitori alla cessione) sembra un buon affare per entrambe le parti: il titolo solo pochi mesi or sono valeva il doppio ed ora era ormai in caduta libera. Occorrerà ora capire cosa il gruppo acquirente intenda andare a fare, ma le prime ipotesi sembrano delineare un quadro della situazione pieno di possibili sorprese.
Acquisendo Palm, HP fa proprio un brand noto, ricco ed importante; fa proprio un gruppo in grado di sviluppare soluzioni hardware fortemente connotate; fa proprio un portfolio di brevetti di sicura utilità. Ma, soprattutto, fa proprie le soluzioni software identificate in WebOS: è probabilmente su questo elemento che si concentreranno ora le attenzioni di HP.
WebOS, infatti, non solo può diventare l’anima dei prossimi smartphone Hewlett Packard, ma soprattutto potrebbe diventare la soluzione ideale per smarcare HP tanto da Windows 7 quanto da Android per poter offrire una soluzione proprietaria nel mondo dei tablet. A tal proposito HP non si è ancora sbilanciata e nel comunicato ufficiale diramato v’è soltanto una breve (ma significativa) conferma: «L’innovativo sistema operativo Palm offre una piattaforma ideale per espandere la strategia HP nel mobile e creare una unica esperienza HP su una moltitudine di device». E si chiude lanciando il guanto della sfida: «Avanzare nella mobilità offre significative opportunità, ed HP intende essere leader in questo mercato».