Hewlett-Packard ha lo sguardo rivolto alla nuvola: presto il gruppo si tufferà infatti nel cloud, accompagnata dal pinguino. Canonical ha infatti annunciato una collaborazione con HP che permetterà a quest’ultima di utilizzare Ubuntu come piattaforma operativa per la propria infrastruttura, optando di fatto per una soluzione open source a tutto tondo.
Oltre alla distribuzione sudafricana, infatti, HP utilizzerà OpenStack, progetto aperto nato da una costola di RackSpace, per la creazione della propria nuvola pubblica. OpenStack, del resto, rappresenta la soluzione scelta proprio dai vertici di Ubuntu negli ultimi mesi come alternativa ad Eucalyptus, anima cloud del sistema operativo nel corso degli ultimi anni: il matrimonio tra le parti permetterà dunque di arricchire l’infrastruttura targata HP di soluzioni di sicuro valore, con un ulteriore vantaggio in termini economici per l’azienda statunitense.
Al momento HP e Canonical starebbero lavorando ad una fase beta privata del nuovo servizio cloud, per evidenziare eventuali problemi ed oliare a puntino ogni meccanismo per far sì che una volta rilasciati al grande pubblico gli strumenti tenuti in serbo in questi mesi da Hewlett-Packard possano funzionare come previsto. Strumenti che vedranno sì in Ubuntu il proprio centro gravitazionale, ma che potranno subire modifiche a seconda delle scelte dei clienti di HP, i quali potranno apportare cambiamenti in base alle proprie esigenze, con nomi quali lo stesso RackSpace ed Amazon EC2 pronti a proporsi come valide alternative.
Il servizio cloud-based del gruppo è infatti principalmente orientato agli sviluppatori, nelle cui mani verranno affidate le chiavi della propria porzione di nuvola che verrà loro concessa dalla società una volta divenuti essi clienti. Altro tassello fondamentale sarà juju, nuovo framework per la distribuzione di servizi su larga scala che rappresenterà una sorta di canale tra gli utenti e la nuvola di HP. Una nuvola che attende solo il momento giusto per librarsi in volo e raggiungere la necessaria altitudine per affrontare da vicino i principali nomi del settore tecnologico già attivi in tale campo.