E alla fine è arrivato un secco no, almeno per il momento. HP ha rifiutato la proposta di acquisizione di Xerox. Le motivazioni ufficiali sono due: la prima è che l’offerta non rispecchia il vero valore dell’azienda e la seconda è che l’offerta non rientra nei migliori interessi degli azionisti. Inoltre, il colosso americano dei computer ha pure messo in discussione la capacità di Xerox di concludere l’affare vista soprattutto la prospettiva ad alto debito della società che sarebbe dovuta nascere. Effettivamente, Xerox è molto più piccola, a livello di capitalizzazione, rispetto ad HP.
HP, comunque, di base non è contraria ad un’eventuale acquisizione ma non a queste condizioni. Come dire che se Xerox punta davvero a concludere l’operazione deve rilanciare e proporre garanzie più solide. Il colosso americana di competer ha motivi sia per resistere ad un’operazione di acquisizione che a lasciarsi prendere. Ecco perché l’azienda ha lasciato un piccolo spiraglio aperto. Nel mese di ottobre, HP ha annunciato l’intenzione di tagliare fino a 9.000 posti di lavoro (circa il 16% del suo attuale personale) tra oggi e la fine del periodo fiscale 2022. Non è in difficoltà visto che i suoi profitti sono cresciuti questa estate, ma è sicuramente un segnale importante.
Allo stesso tempo, la vendita a Xerox segnerebbe la fine di un’era di una delle più antiche aziende della Silicon Valley che perderebbe la sua indipendenza per passare il controllo ad un’altra realtà. Questa non sarebbe una mossa banale per HP, anche se avesse un senso finanziario.
L’unico dato certo è che HP, al momento, non vende. Da capire, adesso, se la storia terminerà qui o se Xerox ci riproverà, rilanciando la sua offerta di acquisizione.