Nelle ore in cui tutto è pronto per tagliare i nastri al Mobile World Congress di Barcellona, Hewlett Packard cerca immediatamente le luci della ribalta annunciando in anticipo sull’inizio dell’evento fieristico il proprio HP Slate 7. Trattasi peraltro di un annuncio che ha alcuni punti in comune con quanto anticipato anche da Samsung: la differenza tra lo Slate 7 ed il Galaxy Note 8.0 è quantificabile in 1 pollice di display ed in un abisso in termini di strategia.
Per HP trattasi del primo vero passo nel mondo Android (nella fattispecie in versione 4.1 Jelly Bean). La strategia è stata delineata anzitempo, optando per il sistema operativo Google per dar forma alla propria offerta nel mondo delle tavolette (ed in futuro ipoteticamente anche in ramo smartphone). Il rischio è quello di dover soffrire però fin da subito della concorrenza Samsung: il Galaxy Note 8.0 sembra infatti avere caratteristiche superiori, mettendo così subito alla berlina l’offerta HP in termini di raffronto diretto. HP, infatti, presenta ad esempio un processore ARM Dual Core Cortex-A9 1.6 GHz (quad-core l’offerta Samsung), una fotocamera da 3 MP (contro i 5MP del Galaxy Note) ed appena 8GB di memoria interna estendibile con microSD (contro i 16/32 della controparte). Inferiori anche le caratteristiche del display, la cui definizione si ferma a 1024×600.
Il confronto non può però essere esteso sulla totalità dei parametri fondamentali poiché Samsung ad oggi non ha ancora comunicato il prezzo con cui sarà portato sul mercato il mini-tablet della casa coreana. HP, al contrario, ha ufficializzato data e prezzo d’esordio del proprio Slate 7: sarà sul mercato nel mese di aprile e sarà disponibile al prezzo di appena 169 dollari. Mentre Samsung porterà il proprio Galaxy pressoché in tutto il mondo fin da subito, però, HP limiterà agli Stati Uniti la propria offerta (opzione peraltro logica in virtù del fatto che il tablet è il primo progettato dal gruppo attorno ad Android e pertanto il primo a misurarsi sul mercato).
L’annuncio in casa HP ha un grandissimo valore simbolico: mette alle spalle i fattacci di Palm e gli errori di WebOS, rappresenta un colpo di spugna sulle attuali difficoltà economiche e per il nuovo CEO Meg Whitman configura il primo passo di un lungo, necessario, percorso di crescita. Non è detto che l’HP Slate possa rappresentare un successo, ma è comunque un tassello fondamentale. Perché da qualche parte bisogna pur ripartire.