HP partecipa anche quest’anno alla MECSPE, l’importante fiera dedicata alla cosiddetta Additive Manufacturing che si svolgerà a Parma dal 22 al 24 marzo. Il produttore statunitense ha presentato per la prima volta in Italia la nuova famiglia di stampanti Jet Fusion 3D 300/500 che consente di produrre parti funzionali di grado ingegneristico a colori o in bianco e nero, con un controllo a livello di voxel, in una frazione del tempo rispetto alle altre soluzioni.
Le stampanti 3D si aggiungono alle attuali soluzioni Jet Fusion 3D 3200/4200/4210 che assicurano un costo per pezzo tra i più bassi del settore. In particolare, i visitatori della fiera potranno vedere i modelli Jet Fusion 3D 580/380 e 540/340, oltre a poter toccare con mano una selezione di parti prodotte da alcuni dei principali clienti e partner italiani, utilizzando alcuni dei nuovi materiali sviluppati dai centri di ricerca e sviluppo, come HP 3D High Reusability PA 12, HP 3D High Reusability PA 11 e HP 3D High Reusability PA 12 Glass Beads. Il cuore in tre dimensioni visibile nell’immagine è stato invece stampato dal Phoenix Children’s Hospital.
La tecnologia di stampa 3D sviluppata da HP, nota come Multi Jet Fusion, permette di soddisfare le necessità di aziende piccole e medie, imprenditori, università e istituti di ricerca, grazie alla possibilità di progettare e produrre pezzi a colori che in precedenza era impossibile realizzare. Ciò avviene attraverso il controllo delle proprietà delle parti a livello di singolo voxel. Un voxel è un valore su una griglia nello spazio tridimensionale, ovvero un pixel dotato di volume.
Le nuove stampanti 3D di HP consentono di realizzare componenti in totale libertà, senza i vincoli imposti dai metodi di produzione tradizionali, dettati dal settore o dalla complessità del design richiesto. I prezzi partono da 50.000 dollari, a seconda della configurazione e delle preferenze per il colore.