La recente sconfitta negli Stati Uniti potrebbe non rappresentare un grave problema per l’economia di HTC: il CEO della società taiwanese, Peter Chou, ha infatti dichiarato pubblicamente che gli ingegneri dell’azienda sono attualmente all’opera sull’implementazione di un nuovo sistema in grado di proporre sui propri dispositivi una funzionalità simile a quella incriminata, senza tuttavia violare alcuna proprietà intellettuale.
HTC vuole dunque aggirare le accuse mosse da Apple, secondo cui il colosso asiatico avrebbe violato una lunga serie di brevetti in proprio possesso. Di questi, soltanto uno sembrerebbe esser stato accolto dall’International Trade Commission, secondo cui HTC avrebbe utilizzato impropriamente una tecnologia in grado di rilevare automaticamente la presenza di numeri telefonici, indirizzi di posta elettronica ed URL all’interno di email e messaggi di testo, proponendoli come link per l’accesso rapido ad altre funzionalità per la gestione degli stessi.
Secondo Chou, tale feature rientrerebbe tra quelle «utilizzate molto raramente», motivo per cui il tutto non dovrebbe arrecare eccessivi problemi in termini di usabilità dei dispositivi. Il numero uno dell’azienda asiatica ha inoltre accolto il primo verdetto dell’ITC con grande entusiasmo in quanto la sentenza permette ad HTC di sfuggire ad accuse ben più gravi mosse da Apple nei propri confronti ed a quanto pare ritenute infondate da parte dei giudici.
Modificando la funzione finita sotto accusa, inoltre, l’azienda di origini taiwanesi riuscirà con ogni probabilità ad evitare il blocco delle importazioni di dispositivi entro i confini statunitensi, riuscendo così a restare ancora attiva sul mercato con i propri prodotti di punta. La battaglia con Apple è tuttavia destinata a non terminare qui, in quanto i casi ancora in corso risultano essere ancora numerosi, con altrettante sentenze in attesa di essere emanate.