HTC, attraverso una dichiarazione rilasciata da Phil Roberson (CEO della divisione britannica), rende pubbliche la strategia che metterà in campo nel 2012: meno smartphone e più attenzione all’hardware integrato, sia per la linea Android che per quella Windows Phone. Dopo Acer, dunque, anche il produttore taiwanese sceglie di diminuire il numero dei dispositivi commercializzati per il prossimo periodo.
Non si tratta di una scelta da attribuire alla qualità dei telefoni lanciati lo scorso anno, specifica Roberson, bensì al bisogno di non confondere i potenziali acquirenti. I consumatori, infatti, sarebbero disorientati di fronte a un catalogo popolato da un numero troppo elevato di offerte, correndo così il rischio di non riconoscere i punti di forza dei singoli smartphone.
Torniamo a concentrarci su quello che ci ha reso una grande azienda, ovvero delle fantastiche componenti hardware e un’ottima esperienza di utilizzo offerta agli utenti. Abbiamo chiuso il 2011 con un numero di dispositivi maggiore rispetto a quanto avevamo pensato all’inizio.
Per questo nel 2012 offriremo ai nostri clienti qualcosa di speciale. Dobbiamo assicurarci di non frammentare il nostro catalogo con un numero eccessivo di prodotti.
Secondo gli analisti si tratta di una decisione da apprezzare, ma non senza rischi. In seguito a questo “cambio di rotta”, il market share e gli introiti di HTC potrebbero inizialmente subire un ribasso, per poi dare i loro frutti nel medio e lungo periodo.
In sintesi, con meno modelli è necessario valutare attentamente ogni singolo smartphone lanciato, poiché anche un singolo dispositivo accolto male dal mercato può significare ingenti perdite economiche. Per scongiurare questa ipotesi sarà inoltre necessario puntare di più sulle campagne di marketing, che nel 2011 hanno fatto la differenza tra i risultati ottenuti da aziende con ottimi prodotti (HTC compresa) e quelli eccezionali di concorrenti come Samsung.