Il nuovo HTC One (M8) è uno smartphone molto potente, ricco di funzionalità e in grado di resistere a urti e ad acqua, ma molto difficile da riparare in maniera fai-da-te. iFixit lo ha infatti smontato completamente, assegnandogli un punteggio di riparabilità molto basso.
Innanzitutto, disassemblare l’HTC One (M8) non è cosa facile, anche con tutti gli strumenti professionali, anche se la procedura è leggermente più semplice rispetto allo smartphone di scorsa generazione: era infatti impossibile aprire l’originale One senza romperlo, mentre adesso la cosa è fattibile senza danneggiarlo, ma con diverse difficoltà. Ci sono molte più viti e una percentuale minore di colla e ciò rappresenta una buona notizia dato che le viti velocizzano le operazioni di smontaggio e di apertura del device.
Rimuovere ed eventualmente sostituire case e batteria è molto difficile poiché staccando la parte posteriore della scocca vi è una grande probabilità che si danneggi il processore, mentre la batteria è stata posta sotto la scheda madre. Lo schermo è poi intrappolato tra le altre componenti del dispositivo quindi la sua sostituzione fai-da-te è troppo macchinosa.
Il punteggio di riparabilità assegnato da iFixit per il nuovo HTC One (M8) è di soli due punti, uno in più rispetto al predecessore ma molto meno rispetto all’iPhone 5 (che aveva ottenuto un 7), e agli ultimi tre smartphone della gamma Samsung Galaxy S, che avevano ottenuto un 8 su 10. Nel momento in cui si romperà qualche componente sarà pertanto necessario rivolgersi all’assistenza ma nell’ultimo telefono di HTC vi sono comunque degli elementi degni di nota, che fanno comprendere quale sia la sua qualità costruttiva: ad esempio la batteria è da 2600 mAh (300 mAh in più rispetto al modello di prima generazione) e vi sono dei sensori a bassa potenza che, grazie ad alcuni software intelligenti, garantiscono una maggiore autonomia al dispositivo, soprattutto in fase di stand-by.
Lo smartphone è già disponibile in Italia attraverso il rivenditore Amazon, al prezzo di 729 euro.