Nel 1997 c’era chi vendeva sull’internet cibo per animali e chi guardava il mondo da un po’ più lontano. Non il mondo quello vero, ma un mondo fatto di numeri che univano idee e persone. C’era un gran fame di novità, si respirava curiosità e passione. Noi ci sentivamo un po’ esploratori: con un mouse e una tastiera distinguevamo le prime ombre di quella che, l’avremmo capito a poco a poco, era una rivoluzione. Da link a link, da pagina a pagina: ci sentivamo anche un po’ più liberi. Eravamo giovani laureati un po’ sfaccendati e avevamo voglia e tempo di capire come funzionano le cose.
Se eri in Italia e stavi sull’internet, prima o poi saresti capitato su un sito giallo e nero che ti spiegava come quella strana cosa chiamata Web funzionava. A differenza di quasi tutti gli altri era un sito elegante, i contenuti erano scritti bene ed era tanto ricco che ti ci perdevi. Aveva come simbolo un piccolo ometto con in testa una corona di idee. Passavamo ore su quel sito. Copiavamo e rubavamo le guide, il codice, gli esempi e tutto quello che ci serviva per farci stare un po’ più di tempo davanti. Ed eravamo entusiasti.
Per molto tempo dal sito con l’ometto, da HTML.it, abbiamo ricevuto molto. Poi anche noi, questa volta da dentro, noi sfaccendati che abbiamo avuto la fortuna di trasformare la nostra passione nel nostro lavoro, molto abbiamo dato. Visto da dietro, il successo di HTML.it è anche un circolo virtuoso. I lettori diventano i protagonisti di questa storia perché, con due diversi punti di vista, i valori che condividevano erano gli stessi: voglia di capire e voglia di raccontare.
Un tempo lettore ed ora, in diverse veci, collaboratore, ma conservando lo stesso entusiasmo. Un entusiasmo che ti arricchisce perché, ed è la più bella lezione che ho imparato ad apprezzare, ad HTML.it non viene messo in gabbia ma esaltato. Dentro la cornice dei tuoi compiti godi di massima libertà e hai una grande autonomia: fai emergere le eccellenze, autodetermini le aspirazioni, dai sfogo alla creatività.
E questo non avviene per caso ma con scelte precise, dettate da progetti, intuizioni e attitudini. La stessa attitudine che dieci anni fa spinse Massimiliano ad accendere il computer e a spiegare a tutti cosa fosse il linguaggio HTML; la stessa attitudine, suggerita a noi che poi siamo venuti sempre in modo silenzioso e garbato, con cui oggi un centinaio tra collaboratori e redattori su decine di siti diversi, in decine di modi diversi cerca di rispondere alla vostra, che è anche la nostra, voglia di capire la tecnologia.