Essere dei “vecchietti di rete”, soggetti che possono vantare nel curriculum che so io di avere letto per lungo tempo l’email attraverso telnet oppure di aver utilizzzato i primi browser tipo Mosaic o di avere navigato per cercare informazioni usando gopher, ha dei suoi vantaggi perchè ti permette di fare delle pubbliche espressioni di reducismo.
Ricordo che chiacchierando con Gianni Riotta quando era il mio condirettore, ci prendevamo in giro perchè parlando degli inizi della nostra esperienza in internet tendevano a rievocarci con quello struggente ricordo della “rete di un tempo” quasi fossimo i reduci della grande guerra o i testimoni della belle epoque.
Essere dei “vecchietti di rete” ha però dei vantaggi: poter vantare delle visioni dal vivo ad esempio di quel novembre 1997 in cui partì html.it
Erano i tempi dei pionieri in cui dava conforto spirituale e pratico avere un sito, e il nome di dominio la diceva tutta, per rovistare nelle informazioni utili per risolvere gli eroici problemi di quanti cercavano di inventarsi l’editoria digitale in rete.
Ho dovuto cercare in un backup delle mail del tempo fatte su uno strano oggetto nero, si chiama floppy, in cui ho trovato una mail di un caro amico e compagno di avventure che mi segnalava “Ciao Vittorio, ho finalmente trovato un sito fatto bene e in italiano che ha manuali e documentazione sull’HTML. Fatti un giro su www.html.it e dimmi che ne pensi”. E così feci, mettendomi istantaneamente un bookmark per tenermi sotto mano l’indirizzo.
Sono passati dieci anni e di cose ne sono cambiate molte, moltissime. Html.it è diventata una vera corazzata dell’editoria digitale dedicata all’ICT, differenziando massicciamente le sue attività, dando pane e companatico a molte persone che ci lavorano, macinando più un paio di milioni di visitatori al mese e un milioncino medio di pagine viste al giorno. Niente male davvero per una vera e propria startup di dieci anni fa che ha cercato di costruire la sua fortuna non su alchimie finanziarie ma sulle vecchie ricette imprenditoriali e editoriali, applicandole con intelligenza al nuovo mondo in rete.
E’ sopravvissuta a boom e sboom della new economy, post new economy, web 0.1, web 1.0, web 2.0 ecc… perchè ha utilizzato dei paradigmi molto semplici del buon vecchio vivere civile: onestà economica e intellettuale, qualità totale del prodotto, serietà professionale, lungimiranza di medio periodo, buon senso … nulla di nuovo sotto il sole …
Buon compleanno html.it