Huawei sembrerebbe essere stata esclusa da Tim dalle gare per il 5G in Italia e Brasile: stando alla fonte, la motivazione sarebbe puramente industriale e non avrebbe nulla a che vedere con la politica.
Pare quindi che la scelta di Tim non sia correlata ai “problemi di sicurezza nazionale” sbandierati da Trump e gli USA: l’amministrazione statunitense ritiene che l’adozione di apparecchiature Huawei sarebbe rischiosa per i paesi occidentali, perché darebbe alla Cina l’opportunità di spiare le principali reti di telecomunicazione del mondo occidentale. Tim, a ogni modo, avrebbe dichiarato:
Huawei resta partner di Tim in altri comparti come la rete di accesso.
Va inoltre precisato che Huawei sarebbe stata esclusa solo dal core network, visto che sulla parte ponti radio ha già vinto la gara e starebbe già lavorando. L’influenza di Trump si è già fatta sentire in altri paesi: la Francia incoraggerà gli operatori a non servirsi della tecnologia del colosso cinese, mentre in Gran Bretagna l’azienda di Pechino è stata bandita dallo sviluppo della rete 5G.
La decisione di Boris Johnson, probabilmente, non andrà a genio al partito conservatore, ma il primo ministro inglese ha dato sette anni di tempo per rimuovere totalmente la presenza di Huawei dalla rete di telecomunicazioni di Londra. In sostanza, dal 1 gennaio 2021 all’Inghilterra sarà proibito acquistare tecnologia 5G dalla società cinese, che tuttavia sarà rimossa a titolo definitivo solo entro la fine del 2027.
Dal canto suo, Huawei cerca di difendere l’affidabilità delle sue strutture. Avrebbe infatti dichiarato:
Siamo certi che la sicurezza e lo sviluppo dell’Italia digitale debbano essere supportati da un approccio basato su fatti e non da illazioni infondate. […] Sicurezza, trasparenza e rispetto delle regole sono gli elementi fondamentali che ci hanno garantito la fiducia di operatori di telecomunicazioni, imprese e consumatori.
Tuttavia, il colosso cinese della tecnologia non ha commentato l’esclusione dalle gare per il 5G in Italia e in Brasile.