Samantha potrebbe diventare reale. Non si tratta di una persona in carne ed ossa, ma dell’intelligenza artificiale che instaura un rapporto sentimentale con il protagonista del film Her (Lei in Italia). Durante un incontro con gli analisti, due dirigenti di Huawei hanno svelato l’intenzione di progettare un assistente personale in grado di comprendere lo stato emotivo dell’utente e rispondere in modo adeguato.
Alexa, Cortana, Google Assistant e Siri sono assistenti personali piuttosto evoluti, in quanto forniscono varie tipologie di informazioni e possono anche intrattenere una breve conversazione, ma si tratta per lo più di risposte preconfezionate e soprattutto “robotiche”. Insomma niente a che vedere con le intelligenze artificiali utilizzate dai protagonisti in diversi film di fantascienza. Felix Zhang, Vice Presidente del gruppo Software Engineering di Huawei, ha confermato che l’obiettivo dell’azienda è offrire in futuro un’interazione emotiva.
Il produttore, che ha lanciato un assistente vocale per il mercato cinese nel 2013, vuole quindi sviluppare una Emotion IA in grado di avere una conversazione prolungata e rispondere in maniera differente (ad esempio cambiando il tono della voce) in base allo stato d’animo dell’utente. Secondo James Lu, responsabile del gruppo AI product management, il primo passo è dare all’assistente personale un elevato IQ (quoziente di intelligenza) e successivamente un elevato EQ (quoziente emotivo).
I dirigenti di Huawei hanno tratto ispirazione proprio da Samantha. «Pensiamo che in futuro tutti i nostri utenti vorranno interagire con il sistema in maniera emotiva », ha dichiarato Zhang. «Samantha è il sogno di tutti gli ingegneri. Come nel film si potrebbe anche fare a meno della ragazza».