In seguito al ban imposto dall’amministrazione Trump, Huawei ha perso la certificazione Android, la fornitura di alcuni chip e la licenza ARM. Ci sono tuttavia buone notizie per il produttore cinese. SD Association, Wi-Fi Alliance e Bluetooth SIG hanno nuovamente inserito Huawei nell’elenco delle aziende partner.
La SD Association è un’organizzazione senza scopo di lucro che definisce gli standard delle schede di memoria. La scorsa settimana era stato eliminato il nome Huawei dall’elenco dei membri, ma ora è ritornato nella lista. Il produttore cinese utilizza il suo formato proprietario, denominato Nano Memory Card o nanoSD, nei recenti smartphone di fascia alta, quindi potrebbe eventualmente aggiungere un slot compatibile anche nei modelli più economici, al posto delle più diffuse microSD.
Wi-Fi Allance è invece un’organizzazione che promuove la tecnologia WiFi e certifica i prodotti che rispettano determinati standard di interoperabilità. Infine, Bluetooth SIG è un’organizzazione che sovrintende lo sviluppo dello standard e concede in licenza la tecnologia ai produttori. Tutte hanno sede negli Stati Uniti, quindi non dovrebbero più collaborare con Huawei. Probabilmente la decisione di ripristinare i rapporti con l’azienda di Shenzhen è legata alla sospensione temporanea di 90 giorni concessa dal Dipartimento del Commercio.
Un dirigente di Huawei ha tuttavia evidenziato che per offrire dispositivi con schede microSD e connettività wireless non è necessario far parte delle rispettive organizzazioni. In pratica gli smartphone e i tablet avranno tutte le funzionalità, ma gli utenti non troveranno i loghi corrispondenti.
Il vero problema sarà l’eventuale assenza delle licenze Android e ARM. Huawei ha già avviato lo sviluppo di un sistema operativo alternativo, mentre per realizzare processori da zero sarebbero necessari molti anni. In base alle ultime indiscrezioni, il produttore cinese dovrebbe annunciare il Kirin 720, probabilmente uno degli ultimi SoC basati su architettura ARM (se il ban verrà confermato).