Huawei Ox Horn: un campus come le città europee

Ox Horn, la nuova cittadella di Huawei con 12 quartieri ispirati ad altrettante città europee, è pensata per attratte il meglio del R&D da tutto il mondo.
Huawei Ox Horn: un campus come le città europee
Ox Horn, la nuova cittadella di Huawei con 12 quartieri ispirati ad altrettante città europee, è pensata per attratte il meglio del R&D da tutto il mondo.

Il posto di lavoro conta. Soprattutto per chi deve sfornare idee originali e possibilmente vincenti. Si spiega così la decisione di Huawei di investire 10 miliardi di Yuan (quasi un miliardo e trecento milioni di euro) nella costruzione di Ox Horn, il nuovo campus che da qualche mese ospita una fetta dei suoi centri di Ricerca e Sviluppo.

Non un posto qualunque, ma un vero e proprio omaggio all’Europa in alcune delle sue città architettonicamente più riuscite. Parigi, Oxford, Friburgo, Krumlov, Heidelberg, la Borgogna, Windermere, Lussemburgo, Bruges, Grenada, Bologna e Verona: 12 realtà del Vecchio Continente rivivono all’interno di una cittadella che si estende su un’area grandi quasi 1,5 chilometri quadrati all’interno della regione di Songshan Lake, più precisamente a Dongguan, a circa un’ora di distanza da Shenzhen.

Non si tratta, è bene precisarlo, di una copia modello Las Vegas degli edifici simbolo di alcune delle città più belle del Pianeta, quanto piuttosto del tentativo di offrire un ambiente più rilassato per gli oltre 25mila dipendenti che ci lavoreranno. Nei 108 edifici in stile europeo che raccolgono gli uffici, i laboratori, le sale riunioni ma anche i ristoranti, le caffetterie, le palestre e le altre facility destinati ai lavoratori si respira un’atmosfera unica e per certi versi surreale. Un mood che dovrebbe innalzare il livello di ispirazione e dunque di produttività dei lavoratori.

Gli edifici classici europei, spiegano i responsabili della casa, sono stati selezionati perché rappresentano i classici punti di riferimento del mondo che hanno accumulato la saggezza e l’essenza dell’umanità per centinaia di anni, con i suoi successi ma anche i suoi fallimenti.

Un atto di riverenza all’Europa e alla sua storia, insomma, ma non certo fine a se stesso. Dall’alto dei suoi quasi 100 miliardi di Yuan investiti ogni anno in R&D, Huawei (la quinta potenza mondiale come ha ricordato Richard Yu, durante la conferenza di presentazione del prossimo telefonino 5G) sa bene che per attrarre i migliori talenti del Pianeta un normale posto di lavoro non basta più. Occorre lavorare su tutto ciò che fa parte del cosiddetto “worklife balance”, quel mix di valori che contribuiscono a innalzare il livello di desiderabilità di un brand, sia sul lavoro (inteso come carriera e ambizione professionale) che fuori da esso.

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