Huawei, ridotta del 60% la produzione di smartphone?

Secondo indiscrezioni, la società cinese, in difficoltà, avrebbe preso la decisione di ridurre la produzione di device per i prossimi mesi.
Huawei, ridotta del 60% la produzione di smartphone?
Secondo indiscrezioni, la società cinese, in difficoltà, avrebbe preso la decisione di ridurre la produzione di device per i prossimi mesi.

Secondo quanto riportato dal portale asiatico Nikkei, che cita come fonti alcuni degli stessi clienti della popolare azienda cinese, Huawei Technologies avrebbe comunicato ai suoi fornitori una diminuzione, per quest’anno, degli ordini di componenti per smartphone pari a oltre il 60%.

Huawei prevede infatti di ridurre la produzione e distribuzione di dispositivi di almeno la metà rispetto allo scorso anno, passando dai 189 milioni di smartphone spediti nel 2020 in tutto il globo, alle probabili 70-80 milioni di unità.

Il motivo di queste decisioni deriverebbero da una serie di problematiche legate in particolare all’esclusione dalla creazione di reti 5G in molti Paesi, al punto che Huawei avrebbe ordinato solo componenti per la produzione di modelli 4G, e alle restrizioni alle esportazioni statunitensi imposte dall’ex presidente americano Donald Trump.

Il difficile 2020 di Huawei

L’inserimento nella blacklist statunitense nell’ambito della “guerra” politica e commerciale tra l’Amministrazione Trump e le principali aziende tech cinesi ha infatti aggiunto ulteriori problemi a una situazione complicata dall’attuale pandemia e dalla sopra citata questione 5G. La decisione del Governo USA, “presa per impedire che la tecnologia americana venisse utilizzata da entità straniere in un modo tale da minare la sicurezza nazionale o gli interessi di politica estera del Paese”, ha reso di fatto più difficile per Huawei comprare parti e componenti dalle società americane, e per queste ultime, come Google, fare affari con le controparti cinesi.

L’impossibilità così di poter utilizzare un sistema come Android sui telefoni prodotti, per esempio, ha significato per Huawei dover rinunciare a tutte quelle applicazioni che vengono maggiormente utilizzate dagli utenti, da YouTube a Gmail. E a poco è servito ricorrere a produzioni di app open source interne simili alle originali.

Secondo la società di ricerca IDC, lo scorso anno il gigante tecnologico cinese ha venduto solo 32 milioni di smartphone a livello mondiale, rispetto ai 56 milioni nello stesso trimestre del 2019, scendendo al terzo posto nella classifica dei produttori del settore, dietro Samsung Electronics e Apple. È probabile che Huawei perda a questo punto ulteriore terreno quest’anno.

Già a causa delle difficoltà riscontrate, l’azienda era stata costretta lo scorso anno a vendere il suo marchio storico per gli smartphone, ovverosia Honor, acquisita dalla Shenzhen Zhixin New Information Technology Co.Ltd., un’azienda tecnologica di proprietà del governo della città di Shenzhen.

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