Samsung non è l’unico produttore che cerca di ridurre la dipendenza da Google. In base al report pubblicato dal sito The Information, Huawei avrebbe pianificato lo sviluppo di un sistema operativo proprietario che verrebbe utilizzato nel caso in cui l’azienda di Mountain View decidesse di esercitare un maggiore controllo su Android. La strategia di Huawei sembra tuttavia piuttosto rischiosa e potrebbe rivelarsi una mossa sbagliata.
Android è un sistema operativo open source. Gli OEM possono apportare modifiche al codice sorgente (AOSP), integrare app e sostituire l’interfaccia stock. È comunque necessario rispettare alcuni requisiti minimi, come l’integrazione dei Google Play Services. La disponibilità di numerosi smartphone con specifiche e prezzi differenti ha consentito la diffusione di Android in tutto il mondo (il suo market share è superiore all’80%), ma allo stesso tempo è aumentata la cosiddetta frammentazione. Da qualche giorno si vocifera che Google vuole esercitare un controllo maggiore sul sistema operativo per velocizzare la distribuzione degli aggiornamenti e la rapida risoluzione delle vulnerabilità.
Ecco dunque spiegato il motivo per cui Huawei avrebbe previsto un “piano B”. Secondo The Information, il produttore cinese ha avviato lo sviluppo del sistema operativo in Scandinavia. Il team è composto da diversi ingegneri, tra cui ex dipendenti Nokia. Il progetto è solo nelle fasi iniziali, quindi non ci sono ulteriori dettagli. È chiaro però che una simile strategia necessita di un’attenta valutazione. Android ha un’enorme popolarità non solo tra gli utenti, ma anche tra gli sviluppatori. Un sistema operativo senza app non ha nessuna speranza di successo.
Huawei continuerà comunque ad aggiornare la sua EMUI, l’interfaccia personalizzata che sostituisce quella originale di Android. L’azienda ha assunto un ex designer Apple per rinnovare completamente la UI, oggi troppo simile a quelle di iOS. Sono previste diverse novità, tra cui l’aggiunta di un app drawer, nuove icone e un nuovo schema di colori. Come più volte affermato dai dirigenti, l’obiettivo è diventare il primo produttore mondiale di smartphone entro il 2021. Attualmente Huawei occupa il terzo posto, dietro Samsung e Apple.