Huawei ha annunciato i risultati finanziari relativi al terzo trimestre 2019 e fornito un dato molto interessante relativo ai primi 9 mesi del 2019. Il produttore cinese ha venduto oltre 185 milioni di smartphone, nonostante il ban imposto dall’amministrazione Trump. In realtà i suoi effetti sul bilancio saranno maggiormente visibili nei prossimi mesi, dopo la scadenza della licenza temporanea.
Huawei non è un’azienda quotata in Borsa, quindi non è obbligata alla pubblicazione del bilancio. Nonostante ciò, il produttore ha deciso di rendere noti, a partire da quest’anno, alcuni dati finanziari (che tuttavia non sono certificati da una società di revisione). Nel terzo trimestre 2019 sono state generate entrate per 610,8 miliardi di yuan (circa 86 miliardi di dollari) con un incremento del 24,4% rispetto allo stesso periodo del 2018, mentre il margine di profitto netto è stato dell’8,7%. Huawei opera in tre settori principali: ICT, enterprise e consumer.
Per quanto riguarda le infrastrutture ICT, Huawei ha continuato lo sviluppo delle reti 5G nel mondo, firmando oltre 60 contratti con i principali operatori telefonici e consegnando oltre 400.000 antenne 5G. La diffusione di apparecchiature fornite dal produttore cinese è proprio ciò che vuole ostacolare il governo statunitense. Secondo l’amministrazione Trump, i dispositivi hardware di Huawei nascondono backdoor utilizzate a scopo di spionaggio.
In ambito enterprise è stata annunciata la Huawei Horizon Digital Platform che permette a vari settori (governo, servizi pubblici, finanza, trasporti, elettricità) di velocizzare la loro trasformazione digitale. Il produttore ha inoltre incrementato gli investimenti nei servizi cloud con l’annuncio dei cluster Atlas 900 e Ascend AI.
Molto positivo anche il dato relativo al mercato consumer. Huawei ha venduto oltre 185 milioni di smartphone tra gennaio e settembre 2019 con un aumento del 26% rispetto allo scorso anno. Il numero include anche i dispositivi Honor. Le vendite potrebbero però subire un calo nel quarto trimestre, se il ban non verrà rimosso (la licenza temporanea vale solo per i modelli in commercio).
Sarà interessante conoscere l’accoglienza della serie Mate 30 da parte degli utenti. I nuovi smartphone sono i primi senza app Google e non è nemmeno possibile installare i GMS (Google Mobile Services) tramite sideloading.