Il telescopio Hubble ha riscontrato dei problemi con due giroscopi e la NASA ha immediatamente annunciato la sospensione delle operazioni. Hubble è in orbita intorno alla Terra dal 1990 ma un guasto tecnico ha costretto la NASA a indagare per capirne la causa.
Il telescopio usato per osservare galassie lontanissime è dotato di sei giroscopi, ma per funzionare bene deve averne almeno tre attivi. Questa volta però il terzo giroscopio ha smesso di funzionare, mentre sembra essere compromesso anche un altro. I giroscopi servono a orientare di nuovo il telescopio consentendogli di mantenere sempre la stessa posizione per l’osservazione degli oggetti spaziali più lontani.
Hubble è stato messo in “modalità provvisoria” perché si tratta del terzo giroscopio che registra un problema nel corso dell’ultimo anno. Già nel 2009 per il telescopio Hubble si ritenne necessario sostituire tutti e sei i giroscopi per garantire nel tempo il suo funzionamento. La procedura di sostituzione fu eseguita dagli astronauti dello Space Shuttle.
I responsabili della missione spaziale stanno lavorando per risolvere il problema. Hubble praticamente si trova in uno stato in cui non può effettuare osservazioni, sono in funzione solo i suoi strumenti base.
Il telescopio adesso ha solo tre giroscopi funzionanti, di cui il terzo di riserva sta creando un po’ di problemi ai tecnici del Goddard Space Flight Center della NASA e dello Space Telescope Science Institute. Questi stanno effettuando un’accurata analisi dei problemi registrati per decidere cosa fare. Se il terzo giroscopio non potesse essere ripristinato, Hubble potrebbe essere usato anche con un solo giroscopio, mentre l’altro funzionante farebbe da scorta.
Hubble è in funzione da 28 anni ininterrotti, nel corso dei quali ha fornito delle importanti osservazioni che hanno contribuito a comprendere meglio le caratteristiche del nostro sistema solare. Il telescopio si trova a più di 560 chilometri dalla Terra, dove però subisce l’influsso delle particelle della parte alta dell’atmosfera, che stanno provocando un rallentamento facendolo avvicinare al nostro pianeta. Previsto infatti il suo rientro nei prossimi anni con annessa disintegrazione nell’atmosfera.