Seguendo la consuetudine usata con le altre divisioni avviate a livello internazionale, l’Huffington Post apre i battenti in Italia passando per una partnership con un gruppo locale (nel nostro caso L’Espresso) ed identificando del dominio nazionale quello da utilizzarsi.
In Italia l’iniziativa sarà pertanto raggiungibile sotto il dominio huffingtonpost.it. Ad oggi il dominio risulta essere un mero redirect verso il .com originario, ma la registrazione dice qualcosa di più circa quello che è stato l’approccio del gruppo al nostro paese. La registrazione, infatti, risale al 21 aprile scorso a nome della AOL Global Operations Limited, quando ormai i primi rumor del possibile avvicinamento erano trapelati ed il dibattito in corso non era incentrato sul “se”, ma sul “quando” e “con chi”.
Oggi che l’operazione è stata ufficializzata non resta che attendere la scelta di un direttore (il toto-nomina scatterà a breve), la creazione della redazione (i lavori sarebbero già in corso) e la roadmap per l’esordio (già preannunciato entro il 2012).
Va ricordato come la partecipazione del The Huffington Post Media Group significa per L’Espresso l’incontro con un gruppo che al proprio arsenale ha armi del calibro di Engadget e TechCrunch, con più di 20 mila blogger al soldo e collaboratori blasonati a disposizione: qualcosa che sul mercato italiano potrebbe fare la differenza già solo grazie al pedigree accumulato.
L’Huffington Post francese sarà lanciato lunedì prossimo, l’Huffington Post Quebec in
febbraio e l’Huffington Post spagnolo a marzo
L’Huffington Post italiano apre oggi i cantieri e la curiosità del settore è evidente. Da una parte, infatti, nasce un concorrente scomodo che in molti dovranno guardare con sospetto; dall’altra nasce una realtà che potrebbe imporre una nuova mentalità al mondo editoriale ed ai canali di advertising, favorendo un migliore incontro tra gli investitori ed il Web, scardinando così il monopolio televisivo in favore di una maggiore apertura alle opportunità del Web.
La sola presenza di Arianna Huffington in Italia, insomma, è destinata a lasciare un segno: nei prossimi mesi sarà possibile carpire qualcosa di più ed intuire quali possano essere le caratteristiche peculiari in grado di caratterizzare l’Huffington sotto il tricolore.