Uno studio su larga scala, effettuato dalla Purdue University, da Intel e dalla startup Mobile Enerlytics, ha rivelato che le app riducono del 28,9% l’autonomia degli smartphone, quando lo schermo è spento. I ricercatori hanno quindi sviluppato HUSH, un tool che permette di risparmiare fino al 16% del consumo giornaliero. I risultati della ricerca sono stati presentati alla conferenza ACM MobiCom 2015 di Parigi.
I ricercatori hanno esaminato l’uso di 2.000 Samsung Galaxy S3 e S4 venduti da 191 operatori mobile in 61 paesi, rilevando che le app in background incidono sul consumo della batteria per il 28,9%. Quando lo schermo è spento, lo smartphone dovrebbe essere nello stato sleep. Le app in esecuzione risvegliano periodicamente il dispositivo, ma subito dopo dovrebbero attivare nuovamente lo stato sleep. Ciò non accade a causa di un bug software: Android non usa correttamente le API, denominate wakelocks, che gestiscono l’alimentazione. Questo bug è presente nel sistema operativo da oltre tre anni.
HUSH permette di ridurre il consumo giornaliero fino al 15,7% e incrementare di un sesto la durata della singola ricarica. Il tool identifica dinamicamente le attività delle app in background e sceglie di interrompere la loro esecuzione, in base alle abitudini d’uso dell’utente. Il controllo degli aggiornamenti di Facebook, ad esempio, viene disattivato se l’utente non accede spesso al social network.
HUSH è open source, ma è disponibile solo il codice sorgente su GitHub. Al momento non esiste un’app o un file APK che possono essere installati facilmente sullo smartphone. I ricercatori continueranno lo studio per cercare di ridurre ulteriormente i consumi dovuti ad altre funzionalità, come l’invio di un segnale WiFi all’access point ogni 200 millisecondi o alla rete mobile ogni 1,28 secondi.