Le vetture a guida autonoma non saranno per forza di cose alimentate da un motore 100% elettrico. Ad affermarlo sono automaker come Ford, che vede nelle ibride un’alternativa migliore per la gestione di autonomia e operazioni di ricarica. Anche Hyundai condivide almeno in parte la visione, intravedendo nelle auto a idrogeno concrete possibilità di sviluppo.
Il gruppo nipponico ha portato in strada una flotta composta da cinque vetture di tipo fuel cell, tre basate sul nuovo SUV Nexo e altre due sulla berlina Genesis G80. Si tratta di self-driving car di livello 4 ovvero ancora equipaggiati con volante e pedali, ma potenzialmente in grado di gestire ogni aspetto del viaggio, sia in contesto urbano sia su strade a lunga percorrenza. Questo ha consentito all’azienda di ottenere un primato, compiendo la distanza maggiore mai percorsa da una vettura a guida autonoma a velocità da autostrada (100-110 Km/h), coprendo il tratto che separa Seul da Pyeongchang, sede delle olimpiadi invernali.
L’interno dell’abitacolo è un vero e proprio concentrato di tecnologia, con apparecchiature basate sui network 5G per il controllo remoto delle smart home, per lo streaming dei contenuti multimediali e persino per l’interazione con chatbot o personale sanitario in caso di necessità. Una trovata pubblicitaria, almeno per il momento, più che un progetto effettivamente destinato al mercato.
Hyundai ha in previsione di commercializzare veicoli autonomi di livello 4 non prima del 2021, arrivando poi a eliminare qualsiasi comando manuale entro il 2030. Le prime unità, inoltre, saranno tutte dotate di un motore elettrico, ma la scelta di propulsori a idrogeno è una possibilità che l’automaker giapponese continua a tenere in considerazione per il futuro: è sufficiente pensare alla FE Concept presentata lo scorso anno al Salone di Ginevra.