Guardavo, con molto interesse il video dell’intervista a Claudio Mastroianni, apparsa qualche tempo fa su ICTv, nel quale si evidenzia il rapporto tra i media tradizionali e blog.
L’intervista mi ha spinto a riflettere e mettere in relazione quanto avevo letto in questa stessa sede. Faccio riferimento al post di Daniele Cerra su Blog e giornalismo.
Esiste ancora, da parte dei media tradizionali, una certa remora, una difficoltà, nel qualificare il lavoro dei blogger. È difficile, benché i tempi siano cambiati, che la figura del blogger venga vista in maniera analoga a quella del giornalista.
Eppure il blogger offre spunti di riflessione, offre informazione, offre contenuto.
Perché esiste ancora questa discrepanza? Invidia? Paura di perdere il monopolio? Non so.
So però che l’informazione è sempre più destinata a svincolarsi dai classici media che siamo abituati a consultare e a riversarsi sul web, in nuove forme.
Il Wall Street Journal, lo sappiamo, è definitivamente passato all’informazione online. E’ questo il futuro?
Mastroianni vede nel nanopublishing una forma di conciliazione tra le due realtà. Io sono d’accordo con lui: il blogger che fa informazione su temi specifici, che mantiene la sua imparzialità, deve essere paragonabile all’informazione tradizionale.
Il fine è quello che porta avanti anche l’informazione classica, ciò che si modifica è il mezzo con cui i contenuti vengono divulgati.
Personalmente ritengo che le cose siano destinate a mutare nel prossimo futuro. Voi come vedete la questione?