Google Earth ha di recente presentato nuove applicazioni. Una delle più interessanti è stata elaborata da Sean Askay, un appassionato di mappe che da anni, fin dai tempi dell’università U.C. Riverside, si è occupato di Google Maps e Google Earth e da qualche anno lavora con il gigante di Mountain View per il miglioramento delle applicazioni.
La mappa, frutto di ore di lavoro, fornisce un dettagliato resoconto dei caduti nelle guerre in Afghanistan e Iraq. Alla memoria dei tanti caduti di queste guerre in medio-oriente è dedicato il sito MapTheFallen (mappa i caduti), che raccoglie i numeri identificativi per ogni vittima, con immagini, informazioni e note.
Sulla mappa sono riportate dettagliate informazioni, che Askay, utilizzando il tempo che Google concede ai propri impiegati per seguire idee interessanti ma anche parte del proprio tempo libero, ha raccolto da un elevato numero di fonti affidabili, tra cui l’ufficio Statistical Information Analysis Division del Dipartimento della Difesa USA, il sito icasualties.org, lo spazio Honor the Fallen di MilitaryTimes.com, lo spazio Faces of the Fallen del Washington Post, le riviste Iraq and Afghanistan Pages e il sito Legacy.com.
Dal punto di vista tecnico i servizi di partenza sono Google Earth e Google Maps, uniti al geocoding di GeoNames.org che ha aiutato a trovare le coordinate delle case di ciascuno dei caduti e il luogo di morte approssimativo. Oltre 5700 persone sono oggi mappate su questo ricchissimo archivio storico, per il ricordo di quella che è stata una guerra da cui imparare per giungere ad un futuro di pace. Interessante per tutti gli italiani sapere che ci sono anche i quattordici militari italiani morti in Afghanistan dall’inizio dell’Operazione Enduring Freedom, parte della Coalizione occidentale che ha cercato di debellare il terrorismo in questi paesi.
L’ingegnere di Google, Sean Askay, ha aggiunto sulla mappa quante più informazioni disponibili su ciascuno dei caduti, andando anche a contattare gruppi di veterani e militari esperti delle aree. Il risultato finale è ora accessibile a tutti e naturalmente migliorabile con l’aiuto di tutti i militari (e familiari) che hanno combattuto o avuto contatti diretti con le dure battaglie dell’Iraq e dell’Afghanistan.