L’introduzione delle nuove architetture multi-core e la guerra concorrenziale in atto tra Intel e AMD, ha portato le stesse a trascurare gli ormai “obsoleti” processori single-core.
Queste CPU, sebbene ormai snobbate dalla maggioranza del mercato, rappresentano ancora una validissima soluzione, soprattutto perchè sono ancora poche le applicazioni in grado di sfruttare a pieno la tecnolgoa multi-core.
Molto probabilmente, l’ultima soluzione single-core sarà rappresentata dai Celeron di Intel, che erediteranno la microarchitettura “core” dei chip Conroe. Questi procesori, disponibili a partire dal mese di luglio, saranno destinati alla fascia di mercato low-cost.
Per quanto riguarda le soluzioni mainstream e server, da ora in avanti, Intel e AMD presenteranno solamente processori multi-core.
Le CPU Celeron dotate dell’architettura “core” potranno raggiungere una frequenza massima nominale di 2.0Ghz.
Il paragone con le attuali soluzioni rivela come l’architettura “core” garantisca un incremento prestazionale molto rilevante: nella maggior parte dei test eseguiti da XbitLabs, il Celeron “core” 440 ha raggiunto un inceremento del 15% rispetto all’attuale Celeron D 365, funzionante alla frequenza di ben 3,6Ghz. Inoltre, l’overclock di tali processori permette di raggiungere i 3Ghz, garantendo prestazioni migliori dei Pentium D 925.
A mio avviso, questa CPU rappresenta una valida scelta per la maggior parte degli utenti che non necessita l’utilizzo di applicazioni intensive, soprattutto considerando il prezzo molto appetibile: si parla di 60 dollari per la versione a 2.0Ghz.