La situazione è paradossale: i produttori di computer chiederanno un numero maggiore di chip nei prossimi mesi ma Intel vedrà calare il suo fatturato. Il motivo? Secondo gli analisti di Digitimes Research, da ricercare nel successo di dispositivi entry level, come i Chromebook, che utilizzano processori non di ultima generazione, anzi economici. Tanto che, secondo i ricercatori, il Core i3 sostituirà il Core i5 come il chip più venduto, con scorte che non saranno in grado di soddisfare le aspettative.
Sebbene la maggior parte degli analisti pensasse che la scarsità si sarebbe gradualmente attenuata dopo la crescita dell’inventario, il divario di offerta nel quarto trimestre del 2018 è rimasto allo stesso livello di quello del terzo, dopo che HP ha reso disponibile una seconda ondata di prodotti. Questo ha spinto altri venditori a seguire l’esempio – hanno spiegato i responsabili di Digitimes.
I problemi sembrano derivare in gran parte dall’attenzione di Intel verso le CPU di fascia alta, che le offrono margini di profitto migliori. E questo vuol dire che i più recenti computer portatili che usano chip per dispositivi mobili di ottava generazione sono lasciati indietro. L’effetto a catena di questa mancanza ha causato un ritardo da parte dei distributori nelle spedizioni effettivamente richieste, per mancanza di un hardware completo nelle loro macchine.
Ad esempio, il nuovo MacBook Air di Apple, che utilizza il processore Intel core dual-core Amber Lake, ha subito un rallentamento proprio per questo. Si tratta di una notizia di una certa rilevanza per Intel e per i prodotti basati sulle sue architetture middle-range. In un panorama del genere, potrebbe essere AMD a ottenere fette più ampie di mercato. E non è un caso se per Digitimes, le consegne di laptop con processori AMD sono destinate a salire nel secondo trimestre dell’anno.