La pressione di Scandalo Italiano sulle istituzioni ricollegate al progetto Italia.it ha ottenuto un primo importante risultato: avere una serie di punti fermi sui conti del famigerato sito, così da cancellare la nebbia lasciata dalle precedenti dichiarazioni confuse e fuorvianti rilasciate nel tempo. L’obiettivo è stato raggiunto grazie ad un contatto tra Luca Carlucci, responsabile del blog, e Lelio Alfonso, responsabile della comunicazione del Governo.
Lelio Alfonso ha risposto con precisioni alle mirate domande di Carlucci (approfondendo dunque quanto solo accennato in una precedente intervista pubblicata su Punto Informatico) e la cosa ha permesso di ottenere il seguente quadro della situazione:
- «45 milioni (dal “Fondo di finanziamento per progetti strategici nel settore informatico”. allocazione: 20 per realizzazione+promozione; 21 alle regioni per contenuti; 4 per contenuti “redazione nazionale”)»
- «2,1 milioni (contributo dalle regioni del 10% su 21 milioni a loro destinati)»
- «9 milioni (da fondi Ministero Ambiente – vedi Legge 14 maggio 2005, n.80, art.12, commi 8-11)»
- «2 milioni per promozione del portale (da D.P.C.M. 22.07.2005)»
Totale: 58,1 milioni di euro, di cui già impegnati:
- «9.6 milioni (appalto a RTI IBM/ITS/Tiscover per realizzazione piattaforma tecnologica, IVA compresa)»
- «1,237 milioni per spese appalto, studio di fattibilità e altre incombenze preliminari»
- «21 milioni alle regioni per contenuti (attualmente in fase di assegnazione)»
- «2,1 milioni dalle regioni per contenuti (idem)»
- «2 milioni per promozione del portale»
Totale: 35.9 milioni di euro. Rimangono non impegnati, pertanto, 22.2 milioni di euro «di cui 11, nella disponibilità del DIT, destinati al miglioramento di piattaforma e funzionalità dell’attuale portale, e 9 nella disponibilità del ministero dell’Ambiente».
Tra le parti sembra essersi creato un canale comunicativo molto utile per fare chiarezza e la posizione di Lelio Alfonso potrebbe in tal senso attutire gli attriti che il silenzio “dall’alto” hanno esasperato dopo la contestata introduzione di Italia.it sul panorama web.