Ipotizzati, cercati, suggeriti. Poi criticati, demonizzati, respinti. I domini .XXX sembravano rappresentare la giusta idea per regolamentare la dimensione pornografica della rete, ma grandi opposizioni furono erette sul progetto fin da subito ed alla fine i proponenti dovettero alzare bandiera bianca: l’ICANN ha respinto la proposta e l’idea stessa di un’area confinata per il porno sembrava essere definitivamente tramontata (o quasi).
Tutto sembra però ora tornare d’attualità, tutto sembra di nuovo in discussione, tutto torna improvvisamente nell’alveo delle possibilità: la ICM Registry, originario proponente dello speciale Top Level Domain, ha prodotto una versione riveduta e corretta del primo documento consegnato all’ICANN. Stuart Lawley, presidente del gruppo, ne ha delineate le novità spiegando in particolare come obiettivo principale sia la tutela dei minori ed una maggior fermezza nella lotta alla pedopornografia.
Si viene a sapere come la proposta iniziare fu respinta in quanto non sufficientemente adeguata, ma le porte tornano ora a riaprirsi in attesa della valutazione della nuova bozza. Il dominio apporterebbe grandi novità sulla rete in quanto andrebbe ad introdurre nuovi parametri di omologazione tra le legislazioni dei vari paesi, nuovi sistemi di controllo e nuove misure per osteggiare le deviazioni pericolose e condannabili del fenomeno pornografico.
Il tld è destinato, se approvato, a catalizzare grandi risorse economiche da redirezionare in queste battaglie. Grandi novità sarebbero in previsione anche per i .com, domini ad oggi fortemente usati nel mondo della pornografia in rete ed eventualmente abbandonati nella direzione del nuovo dominio caratterizzante.