La sicurezza online è sempre più importante e, secondo un recente sondaggio, sarebbe diventato il problema numero uno per gli utenti e le imprese. Secondo l’azienda di consulenze Kroll, i furti online avrebbero sorpassato i furti fisici per la prima volta: è quanto emerge dalla pubblicazione “Annual Global Fraud Report” che è disponibile in formato PDF.
Il documento è rivolto in particolar mondo al mondo professionale, imprese ed aziende di varia tipologia, che sarebbero sempre più colpite dalle frodi online. Un trend negativo che è cresciuto negli ultimi 12 mesi, con perdite che sono passate da 1.4 a 1.7 milioni di dollari: furti di account, password, progetti e dettagli marketing, la cui importanza è diventata superiore al semplice furto di beni fisici. Circa il 27.3% delle aziende avrebbe toccato con mano questo tipo di esperienza, contro il 27.2% che ha subìto furti “reali”.
«Il furto di informazioni riservate è in aumento poichè i dati sono sempre più portatili, e gli autori possono facilmente rimuoverli senza assenzo. Allo stesso tempo, vi è l’emergente consapevolezza da parte dei ladri virtuali del valore crescente della proprietà intellettuale di una azienda». Queste le parole di Robert Brenner, vice presidente di Kroll America.
Le percentuali geografiche dei furti sono pari al 50%-60% in Nord America, Europa e Asia (versante Pacifico), mentre si arriva al 71% in Medio Oriente e Africa. Un segnale evidente di come questo tipo di furti rappresenti un fattore negativo per la crescita di economie emergenti in Africa, America Latina e Cina.
Secondo il medesimo sondaggio, l’88% delle aziende ha affermato di essere stata vittima di almeno un tipo di frode nell’anno passato, dato che arriva al 98% in Cina, al 94% in Colombiaed al 90% in Brasile. Richard Pkansky, amministratore delegato di Kroll, ha dichiarato a tal proposito: «La tecnologia è un’arma a doppio taglio. Le aziende tendono a investire nella tecnologia per essere più efficienti ed incoraggiare la collaborazione tra i team e i partner. Il rovescio della medaglia è che questo rende le informazioni più facili da reperire per i potenziali truffatori. Vi è una crescente consapevolezza di questo rischio, ma l’investimento nella sicurezza informatica è ancora in ritardo».
Photo credit: Don Hankins