Dopo anni di battaglie legali, si è chiuso un capitolo della complicata storia di Facebook. I gemelli Tyler e Cameron Winklevoss hanno rinunciato a ricorrere all’Alta Corte di giustizia americana, finendo per accettare l’accordo che porta nelle loro tasche 65 milioni di dollari. Mark Zuckerberg è ufficialmente l’ideatore del più grande social network del mondo.
La notizia era ormai attesa, così come la vicenda legale era ormai nota a tutti, dopo l’uscita del film “The Social Network“, che ha trasformato in una pellicola da Oscar i retroscena di quelle stanze di Harvard in cui tutto ebbe inizio.
L’indennizzo multimilionario, deciso da un tribunale nel 2008, era stato prima accettato dai due canoisti e imprenditori, compagni di università di Zuckerberg, poi rifiutato a seguito di alcune nuove valutazioni sul reale valore della società di Palo Alto. Oggi la conferma del loro avvocato: i ricorsi finiscono qui: 20 milioni cash e altri 45 in azioni della società.
Laconico il commento di un portavoce di Facebook:
“Consideravamo questo caso già chiuso da molto tempo, ci fa piacere vedere che anche l’altra parte è d’accordo.”
Per Zuckerberg, però, i guai non sono ancora finiti. C’è sempre la battaglia contro Paul Ceglia, venditore di pellets dello stato di New York che sostiene di avere un contratto datato 2003 nel quale gli viene riconosciuta una parte consistente della società. Ceglia è stato definito da Facebook come “un imbroglione”.