Durante il 2007 abbiamo assistito, sui mercati dei titoli tecnologici, ad una significativa volatilità determinata, oltre che dalle situazioni economico/patrimoniali delle singole aziende, anche da eventi di carattere finanziario generali (mutui, materie prime, ecc) che hanno creato significative perturbazioni.
Nonostante questo il Nasdaq, ovvero l’indice che raccoglie i titoli delle aziende Hitech quotate negli Usa, che viene considerato come il benchmark, chiude il 2007 con una variazione annua di circa il 7,5%.
A dispetto comunque di tutte le turbolenze finanziarie coloro che hanno acquistato i titoli di alcuni dei più grossi competitor sul web si sono tolti, per così dire, un bel po’ di soddisfazioni sotto l’albero di Natale o sotto il vischio (a seconda di quando fanno il bilancio).
Senza entrare nel merito di analisi finanziarie, indicatori tecnici o dati fondamentali, limitiamoci a qualche considerazione di carattere generale sul futuro…
Partiamo da Amazon uno degli store online tra i più famosi al mondo… Ebbene nel corso dell’anno appena trascorso il titolo si è apprezzato di poco più del 130%.
Pare che nel 2007 le sue vendite natalizie siano state le migliori di sempre. Sul suo futuro inoltre, incide positivamente il recente accordo con la Warner per consentire il download degli MP3 dal sito.
Ed infine non va trascurato il fatto che le vendite online negli Stati Uniti siano date in aumento da diverse statistiche.
Ciò nonostante da più parti, analisti e non, arriva un richiamo alla prudenza perché gli attuali prezzi di negoziazione (circa 92$) appaiono veramente alti, e si dice inoltre che negli ultimi sei mesi i manager della società in questione abbiano venduto sul mercato circa 1,1 mln di quote senza acquistarne.
Per quanto riguarda Apple, prima di tutto un dato: nel 2007 il titolo ha subito un incremento di circa il 125% e proprio negli ultimi giorni dell’anno è salito per la prima volta sopra il livello dei 200$ per azione.
Nell’ultima parte del 2007 sono stati venduti circa 2,2 mln di Mac e una buona parte degli acquirenti, circa un 20%, sono nuovi clienti. Le vendite degli iPod vanno secondo quanto era stato previsto, ovvero bene. La vendite dell’iPhone, nonostante alcuni problemi in Europa, è stata più che compensata dalle vendite negli Usa.
Considerando il fatto che la compagnia di Steve Jobs sforna periodicamente dei prodotti dal successo planetario e che probabilmente ci sono anche altri progetti in cantiere (iTablet? nuovo iPhone, il prossimo MacWorld ci può dare delle risposte), nonostante i livelli raggiunti dai prezzi, il titolo Apple sembra cogliere in generale e tra gli addetti ai lavori, una generale fiducia.
Infine Google: il titolo della società di Mountain View quest’anno ha realizzato una performance del 51% chiudendo il 31/12 a circa 690$. Nonostante il significativo rialzo, anche in questo caso, c’è un generale clima di fiducia pur con alcune riserve.
Durante il 2007, secondo alcune statistiche, Google avrebbe raggiunto sul mercato delle ricerche online una quota pari a circa il 65% a scapito di Yahoo che si attesterebbe invece al 22%. Strettamente connesso a questo argomento c’è naturalmente quello del mercato dell’advertising online di cui si prevede una crescita per l’anno venturo del 50%, da 10 a circa 16 miliardi di dollari. E tutto questo senza contare tutte le iniziative che vengono portate avanti in diversi ambiti che spaziano dalla telefonia ai social network… e tanto altro.
E dunque cosa si può concludere…? Credo si possa dire questo: comprare a certi prezzi è sempre difficile, fa un po’ paura ed è la paura di rimanere con il cerino acceso in mano, però va sempre tenuto presente, e non potrebbe essere altrimenti, che sui mercati finanziari vanno considerate, le prospettive, la direzione intrapresa e gli sviluppi futuri delle società più promettenti.
E quindi, tornando ai dati visti, la domanda è: dei giganti già cresciuti, possono crescere ancora?