Con l’Italia ferma in quanto a diffusione della rete di banda larga e con l’incumbent nazionale alle prese con una crisi dai risvolti quantomeno pericolosi, fa particolare impressione leggere dell’intraprendenza dei progetti cinesi nell’ambito della rete. Un sistema che oggi conta 790 mila siti e 124 milioni di navigatori, infatti, ha intenzione di cambiar marcia e di dimenticare il pesante digital divide che ancora coinvolge gli ambiti rurali dell’immenso paese orientale.
Spiega il tutto Ermanno Delia per Assolaw: «relativamente alle infrastrutture di trasporto di telecomunicazioni la CINA si sta muovendo velocemente ed oculatamente in sinergia con le strategie di sviluppo della rete stradale. La Cina rappresenta il più grande mercato al mondo per le strate a pedaggio con oltre 100.000 km di strade a pagamento servite da oltre 3120 punti di pedaggio. L’orientamento è la creazione di una dorsale che metta in comunicazione i punti di pedaggio attraverso la fibra ottica […] il piano infrastrutturale cinese 2006-2010 prevede il completamento della rete di strade nazionali (5 arterie N-S e 7 arterie E-O) ed investimenti per 13 miliardi di dollari per asfaltare strade rurali. Sono inoltre previsti 5 miliardi di dollari per il potenziamento dei porti ed il raddoppio del traffico container. In tutti questi casi gli interventi prevedono la posa di fibra ottica. Un’ottima opportunità per gli operatori del settore».
Una volta creata l’infrastruttura di base, l’accesso alla rete dovrebbe essere garantito da «un mix di tecnologie già sperimentate con successo» tra le quali WiMax e Power Line.