Benché attualmente operi sensibilmente al di sotto delle velocità massime teoricamente raggiungibili, la tecnologia Thunderbolt permette già oggi performance ineguagliabili da parte degli altri sistemi di connessione tra computer e periferiche. E quando, tra circa un anno, i produttori inizieranno finalmente a commercializzare cavi in fibra ottica, i benefici saranno immediatamente tangibili per tutti: i Mac infatti sono già perfettamente compatibili con le connessioni di nuova generazione.
Quando Apple ha iniziato a produrre Mac con porta Thunderbolt, è stato esplicitamente chiarito che per ora tale tecnologia funziona con la ridotta innestata. I cavi con anima in rame, infatti, consentono di raggiungere un throughput massimo teorico di 40 Gibabit/secondo totali oppure 10 Gigabit/secondo bidirezionali; con la fibra, invece, si toccheranno senza difficoltà i 100 Gigabit/secondo, sebbene non sia ancora chiaro se si tratti dalla velocità totale o del singolo canale.
Intel ha fatto sapere dal canto suo che i primi cavi ottici saranno disponibili a partire da un non meglio precisato anno 2012, ma di fatto è mistero sia sui tempi effettivi di commercializzazione sia sui costi, che a quanto pare saranno estremamente alti:
“Le velocità di trasferimento offerte dal rame risultano più che adeguate nella maggior parte dei casi, ha affermato Dadi Perlmutter, vice presidente esecutivo e general manager della Intel Architecture Group, durante una intervista presso la IDF.
L’adozione di cavi ottici dipende dalla necessità effettiva di velocità della gente rispetto a “quanto sarebbero disposti a pagarla” ha dichiarato Perlmutter. Ha anche affermato che potrebbero volerci anni prima che la tecnologia ottica venga adottata in massa, principalmente per motivi di costi.”
È indubbio che Thunderbolt rappresenti lo stato dell’arte delle tecnologie di interconnessione tra dispositivi ma è anche vero che, per come si sta configurando il mercato, rischia di essere l’ennesima fantastica diavoleria per il resto di noi e venduta a peso d’oro. L’unico meccanismo per abbattere i costi sta nella massificazione della componentistica, e qualche speranza dopotutto c’è: diversi produttori di PC Windows – Acer e ASUS in testa – hanno già annunciato ultrabook con processori Ivy Bridge e Thunderbolt nel 2012. Stanno ovviamente sondando le acque, ma è su esperimenti del genere che si fonda l’eventuale successo, o insuccesso, dell’intero standard.