I malware non vanno in vacanza

Non è mai tempo di vacanza per l'industria dei malware, sempre attivissima anche in piena estate. Ed è proprio il mese di agosto a segnare una impennata nell'invasione di codice maligno, con un milione di nuovi malware attesi già entro l'anno
I malware non vanno in vacanza
Non è mai tempo di vacanza per l'industria dei malware, sempre attivissima anche in piena estate. Ed è proprio il mese di agosto a segnare una impennata nell'invasione di codice maligno, con un milione di nuovi malware attesi già entro l'anno

Agosto, mese di vacanze, ma non per l’industria del malware, la quale ha sfornato nel mese estivo per eccellenza quasi 100.000 nuove forme di codice malevolo con una media di 3.178 nuovi malware al giorno, ovvero 132 codici maligni ogni ora. I primi otto mesi dell’anno hanno visto la comparsa di 527.000 nuove minacce informatiche, una cifra praticamente quadruplicata rispetto ai dati rilevati nel 2007; in linea con tali risultati, il team di G DATA Security Labs prevede l’arrivo di oltre un milione di nuovi malware entro la fine dell’anno.

In testa alla classifica dei malware più diffusi, si piazzano ancora una volta i cosiddetti Trojan, in grado di rappresentare il 27% del totale; seguono a ruota i Backdoors con una percentuale del 20,5% e gli Spyware, con un 19,6%. Obiettivo primario dei cybercriminali, il furto e la commercializzare dei dati personali delle proprie vittime, un business in costante crescita e in grado di garantire buoni guadagni. Se in passato ad essere prese di mira erano principalmente le carte di credito o i dati del banking online, oggi risultano molto ricercate le password utilizzate per i giochi online, segnale di come sia possibile guadagnare attraverso la sottrazione di praticamente qualsiasi dato personale. Molto ricercati inoltre i dati di accesso per i servizi Internet, gli account bancari, le carte di credito, i numeri di telefono e gli indirizzi email.

Il commercio dei dati rubati non è però oggi privo di aspetti negativi anche per gli stessi malfattori. Secondo una ricerca condotta da G DATA Security Labs, la guerra dei prezzi avrebbe infatti contaminato anche tale settore: dati non verificati o non catalogati vengono decisamente sottopagati al mercato nero, ove parecchie centinaia di megabyte di informazioni possono valere anche solo 50 dollari. Dati controllati e ben ordinati possono invece garantire ancora un buon guadagno, soprattutto se venduti ad acquirenti con interessi ben precisi.

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