100 miliardi di dollari in più per l’economia europea, 250 mila nuovi posti di lavoro e 23.3 miliardi di dollari di aumento del gettito fiscale: questi sarebbero i risultati, da qui al 2006, se la pirateria software fosse ridotta del 10 per cento. Lo promette uno studio IDC commissionato dalla BSA (Business Software Alliance).
Per quanto riguarda in particolare l’Italia, lo studio ha rilevato che, se in quattro anni il nostro Paese riuscisse a ridurre di 10 punti percentuale l’attuale tasso di pirateria (45%), il settore IT potrebbe crescere del 50% raggiungendo un giro d’affari pari a 42.5 miliardi di euro, creando 17.742 nuovi posti di lavoro nel settore high-tech e un aumento del fatturato per l’industria locale IT di oltre 7,1 miliardi di euro. Complessivamente, questi incrementi aggiungerebbero oltre 1.8 mld di dollari (2 miliardi di euro) al gettito fiscale.
«Nell’Europa occidentale e nei 57 Paesi oggetto del nostro studio abbiamo rilevato come anche una modesta e graduale riduzione della pirateria software nella misura di 10 punti percentuale in 4 anni avrebbe impatti positivi di portata estremamente ampia», ha spiegato John Gantz, presidente di IDC. «In particolare, le aziende locali beneficerebbero di questo progresso in misura sostanzialmente maggiore rispetto alle realtà multinazionali».