Gli SSD rappresentano i dispositivi di storage ad oggi più performanti presenti sul mercato, ma il limite che pongono è sicuramente caratterizzato dall’elevato prezzo per capacità di memorizzazione.
I nanodot promettono di aumentare le capacità di memorizzazione per area diminuendo sensibilmente il prezzo finale dei prodotti.
Il dottor Jay Narayan, scienziato presso l’Università della Carolina del Nord, ha sviluppato un nuovo tipo di chip in grado di aumentare le dimensioni degli SSD e allo stesso tempo di ridurre sensibilmente i costi di realizzazione.
Questo chip memorizza i dati sotto forma di nanodot, o anche conosciuti come punti quantici, una sorta di piccoli magneti. Secondo quanto riportato dal sito iTWire.com questi magneti vengono creati con un microscopio a forza magnetica utilizzando la litografia a fascio elettronico. Sono costruiti in modo da assumere un nord o un sud (0 e 1) a seconda della forza del campo magnetico applicato.
I nanodot creati da Narayan sono realizzati attraverso singoli cristalli che misurano appena 6 nm di diametro. Ogni magnete memorizza un singolo bit ma, dal momento che sono molto piccoli, in un singolo chip è possibile inserire una notevole quantità di nanodot e quindi di dati. In particolare, secondo lo scienziato, un chip di silicio di soli 4 cm x 2 cm può contenere fino a 4 TB di dati con dei nanodot da 10 nm.
Stando a quanto afferma Narayan lo storage basato sui nanodot potrebbe iniziare a prendere piede nell’ambito degli SSD nel giro di 5 anni.