La nuova tornata di trimestrali di cassa sta per cominciare ed i numeri provenienti dai bilanci delle varie aziende saranno la radiografia perfetta per lo stato di salute del mercato. Ma alcune indicazioni trapelano dalle indagini preventive, e consegnano il profilo di un mercato ancora in difficoltà tenuto in piedi a livello quantitativo dai Netbook. I quali, però, riducono all’osso i margini operativi. Il mercato, insomma, conferma le direttrici economiche in auge ormai da mesi: il low cost premia, ma il rallentamento è qualcosa da scontare aggrappandosi a questo salvagente.
I numeri derivano da una indagine DisplaySearch (NPD Group) secondo la quale nel secondo trimestre dell’anno il mercato globale dei Pc mobile è aumentato del 10% (26.4 miliardi di dollari) rispetto al trimestre precedente, ma è sceso del 5% rispetto ad un anno prima. Il tutto, però, deriva da un differenziale di marcia molto forte: mentre i notebook vedono scendere la propria fetta di mercato di oltre il 14%, i piccoli Netbook balzano del 264% (raggiungendo revenue per circa 3 miliardi di dollari). Quest’ultima cifra è il frutto di un mercato tanto nuovo quanto in completa esplosione, partito da una offerta minima e giunto in pochi mesi ad una estrema differenziazione di qualità, marchi e prezzi.
Se i Netbook contribuiscono ad evitare il tracollo del settore, al tempo stesso ne limitano però enormemente i margini. Il prezzo medio di acquisto di un Pc per la mobilità si attesta oggi infatti a quota 688 dollari, il 19% in meno rispetto ad un anno fa. Ed il trend è destinato a perdurare: la domanda non accenna ad aumentare, Microsoft ha già fatto sapere che nemmeno Windows 7 potrà fare i miracoli dal punto di vista dell’accelerazione nelle vendite hardware, e la concorrenza impedirà evoluzioni fantasiose nel regime dei prezzi.
Le previsioni DisplaySearch per il 2010 (che il sito ufficiale nasconde al momento dietro un errore di server che impedisce l’accesso ai numeri ufficiali della ricerca) sono di un mercato dei Netbook in grado di valere per il 21.5% delle vendite in mobilità, il che equivale però soltanto al 10.9% del totale delle entrate.